Occorreva una vittoria. Invece non si è riusciti ad andare oltre il pari. Un vero peccato, visto che l’occasione era di quelle ghiotte. Con il Mantova ridotto in dieci il migliore Avellino della stagione non è stato in grado di portare a casa l’intera posta in palio. Un mezzo passo in avanti, che comunque serve per il morale. I biancoverdi, hanno dimostrato di essere vivi, e con cuore e grinta sono riusciti a conquistare un importante e insperato risultato. La nota lieta giunge dal reparto difensivo. Linea arretrata, che dopo undici incontri riesce a non subire reti. Buona la prova di tutti ‘nessuno escluso’. Sembra proprio che il reparto difensivo abbia iniziato a credere nelle proprie capacità. Finalmente lì dietro è stata ritrovata la sicurezza. Qualche piccolo errore pure con i lombardi, nei minuti iniziali è stato commesso, ma poi è stato un continuo crescendo. Eccellente la prova di D’Andrea e Masiello, il baby scuola Juve sta maturando, cercando di smentire qualche critica eccessiva piovutagli addosso. Se l’Avellino subiva tanti goal non è certo colpa sua. Si attacca e si difende in undici quindi, tutti hanno le loro colpe. L’inesperienza purtroppo lo ha visto vittima di inutili processi. Avellino – Mantova ha anche ritrovato capitan Puleo. Il difensore milanese, sembra essere sulla buona strada.
Insomma, la cura Colomba inizia a funzionare. La squadra gira a gioca bene. I lupi vedono la luce anche a centrocampo, dove il baby Boudianski, con le sue giocate sta facendo innamorare il pubblico del Partenio. L’uomo che l’Avellino cercava da tempo. Un ‘factotum’ in grado di difendere ed attaccare con la stessa costanza. Potrebbe essere lui l’uomo della svolta. Colui che in attesa del perfetto recupero di pezzi da 90 come Brancolino e Moretti dovrà condurre i colori biancoverdi in posizioni più consone al loro blasone. “Il piccolo Pavel” così ribattezzato ai tempi della Juve per la grande somiglianza con il campione ceco Nedved è pronto a vestire i panni da leader. 19 anni neanche a dirlo, a cospetto della giovane età il centrocampista ucraino ha personalità da vendere. Qualcosa da rivedere nel reparto avanzato dove c’è bisogno di una punta di spessore che possa riuscire a garantire 12/13 reti per il raggiungimento della salvezza. Gennaio è ancora lontano, ma bisogna già adesso pensare al da farsi. Occorre almeno un puntello per reparto. Tre elementi che possano innalzare il tasso tecnico della squadra e condurla ad una salvezza tranquilla. Obiettivo raggiungibile vista la mediocrità dell’attuale torneo cadetto. (di Sabino Giannattasio)
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