Anolf-Cisl: Tangredi commenta le disposizioni per gli immigrati

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Avellino – Il Presidente dell’Anolf-Cisl (Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere) di Avellino, Raffaele Tangredi giudica positive le nuove misure del Governo a sostegno degli immigrati. In particolare, il decreto flussi 2008, ha previsto l’ingresso in Italia di complessivi 150.000 cittadini extracomunitari per motivi di lavoro subordinato non stagionale. Tenendo conto della particolare congiuntura economica e del fabbisogno delle famiglie nel settore dell’assistenza domiciliare, il decreto ha previsto la copertura delle quote con le domande pervenute agli sportelli unici per l’immigrazione entro il 31 maggio 2008, eccedenti quelle previste dal decreto del 30 ottobre 2007. In particolare, le quote riguardano 44.600 lavoratori domestici o di altri settori produttivi, provenienti da Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere specifici accordi di cooperazione in materia migratoria, e 105.400 lavoratori domestici o di assistenza alla persona, provenienti da altri Paesi. Lo Sportello unico per l’immigrazione è attivo presso ogni Prefettura–Ufficio territoriale del governo per il disbrigo delle pratiche di prima assunzione dei lavoratori stranieri, di ricongiungimento familiare e di conversione del permesso di soggiorno. Tangredi, tuttavia, sottolinea anche due aspetti negativi: “Il decreto non prevede la possibilità di presentare nuove richieste di nullaosta al lavoro subordinato, ma consente di esaminare le domande inviate entro il 31 maggio 2008”. In più sollecita l’attività dello Sportello nell’esaminare le pratiche 2007: “Siamo già in netto ritardo rispetto ad altre province”. In entrambi i casi aggiunge “non contribuiamo a creare una società aperta alle diversità. L’obiettivo dell’Anolf, infatti, è prima di tutto combattere il razzismo e la xenofobia attraverso l’interazione tra gruppi sociali diversi. E’ fondamentale credere e battersi per l’uguaglianza nei diritti e nei doveri, indispensabile in un paese come il nostro, ancor di più in una piccola Provincia come la nostra, che può trarre, dalla risorsa immigrati, una spinta a superare posizioni e comportamenti legati ad una cultura spesso provinciale ed asociale”.

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