Www.doveecomemicuro.it, portale di public reporting delle strutture sanitarie italiane, ha realizzato un’indagine sui centri italiani più performanti per volume d’interventi per tumore maligno all’utero e per tumore maligno all’ovaio (nuovo indicatore da oggi presente sul sito). Fonte dei dati è il Programma Nazionale Esiti 2018 di Agenas, in base a cui il motore di ricerca è stato recentemente aggiornato.
In Campania, a eseguire il maggior numero di interventi per tumore maligno all’ovaio, è la Casa di Cura Villa dei Platani di Avellino, seguita dall’Istituto Nazionale Tumori di Napoli – Fondazione G. Pascale di Napoli, dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, dall’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta e dall’Azienda Ospedaliera A. Cardarelli di Napoli.
A livello nazionale, considerando le 183 strutture italiane che effettuano almeno 5 interventi annui, solo il 28% (poco più di 1 su 4) di esse arriva a quota 20 operazioni: soglia oltre la quale – secondo quanto viene riportato dal PNE 2018 – diminuisce marcatamente il rischio di residui tumorali (fattore associato a minori probabilità di sopravvivenza a cinque anni dall’operazione chirurgica per tumore ovarico).
“Come per tutte le patologie complesse, anche per la gestione di questo carcinoma èfondamentale affidarsi a centri competenti e accreditati, in grado di garantire cure ed assistenza appropriate volte a prolungare la sopravvivenza e, al tempo stesso, a migliorare la qualità di vita”, spiega a www.doveecomemicuro.it Giovanni Scambia, Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma.
Quanto al volume d’interventi per tumore maligno all’utero, in Campania in prima posizione c’è la Casa di Cura Villa dei Platani di Avellino (al 5° posto in Italia), seguita dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, dall’Istituto Nazionale Tumori di Napoli, dall’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta e dall’Azienda Ospedaliera San G. Moscati di Avellino.
“L’alto numero di interventi eseguiti in un anno è il primo elemento di cui tenere conto al momento di scegliere la struttura in cui operarsi, perché indicativo dell’esperienza accumulata da un ospedale. Una vasta letteratura scientifica, infatti, dimostra come un importante volume di attività abbia un impatto positivo sugli esiti delle cure”, spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico del portale www.doveecomemicuro.it.