Catalano (Aira-Cna): “Governincontra? Una inutile passerella”

0
220

Avellino – “L’inaugurazione del Palazzo della nuova Prefettura è stata occasione per il Governo centrale di fare la solita passerella anche ad Avellino. Governincontra è stato sicuramente il pretesto per avvicinarsi all’Irpinia e dire tante cose che non si realizzeranno mai”. Così Onofrio Carmine Catalano, presidente regionale dell’Aira-Cna, che continua: “Durante l’incontro al Gesualdo si è tanto parlato di grande industria in crisi quando i veri protagonisti erano all’esterno della struttura di piazza Castello, a protestare ed a manifestare il proprio dissenso contro le Istituzioni che rimangono ferme di fronte ai disagi dei lavoratori. Questo evidentemente non interessa a nessuno”. Secondo Catalano: “La crisi della grande industria in Italia potrebbe rilanciare l’artigianato, le piccole e medie imprese. Ma c’è la necessità di nuovi e, stavolta, mirati investimenti. I governi che si sono succeduti a Roma hanno operato solo attraverso investimenti a pioggia in favore delle grandi industrie con il risultato che lo scenario in provincia oggi presenta solo grandi fabbriche in disuso come cattedrali nel deserto”. Il rappresentante regionale degli artigiani continua: “La classe media, che per anni si è mantenuta su una ricchezza fittizia, sta lentamente scomparendo. Oggi il sistema dei finanziamenti e dei prestiti è collassato e chi prima viveva al di sopra delle proprie possibilità, oggi si ritrova malapena a sopravvivere”. Ma la crisi economica che sta investendo la società moderna spinge a ragionare sulla perdita di identità delle piccole associazioni industriali. “Uno stimolo di riforma potrebbe giungere proprio dal settore dell’artigianato – continua Catalano –. Ma c’è bisogno di una ri-formazione delle persone, dei soggetti e delle figure in gioco. Oggi la scuola professionale appare non più idonea. Meglio sarebbe se all’interno del piano di studi, già nel corso della scuola secondaria, vi fosse l’integrazione diretta col mondo del lavoro. Nelle officine di tutta Italia c’è necessità di operai specializzati”. Artigianato e strutture in Irpinia. “Si sono spese tante belle parole per gli insediamenti Pip ad Avellino ma di strutture atte ad ospitare centri di artigianato nemmeno l’ombra. Il risultato? Avellino è l’unica città capoluogo italiana dove piccole aziende artigianali sono ancora costrette a lavorare nel centro cittadino, nei box e nei quartieri residenziali; il tutto a discapito della sicurezza e dell’igiene. Se è vero che le periferie rappresentano il biglietto da visita delle città allora dovremmo pensare veramente di agire per modificare l’area sub-urbana di Avellino, oggi in pieno degrado e lasciata in balia di se stessa”. In materia di infrastrutture, Catalano chiarisce che: “Gli investimenti andrebbero dirottati concretamente in favore della cittadinanza. Opere come la Bonatti, le arcate di cemento in piazza Kennedy o i vari tunnel che stanno mettendo in ginocchio il commercio nel centro città, lasciano perplessi. Meglio sarebbe pensare alla riqualificazione delle periferie o alla costruzione di nuovi alloggi popolari”. Catalano in conclusione tira le somme: “Credo che il rilancio dell’economia possa passare anche dallo sviluppo dell’artigianato che rappresenta circa il 93 per cento della forza imprenditoriale nazionale. Un tentativo va fatto investendo soprattutto a livello infrastrutturale e con un occhio di riguardo alla formazione professionale, incentivando seri corsi di formazione. Con la speranza che dalla prossima tornata elettorale ci possa essere davvero un cambio di rotta in Irpinia, purchè lontano dal clientelismo e slegato da legami politici”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here