Sale la tensione in Alta Irpinia per il progetto di realizzazione di un parco eolico a Conza della Campania. L’iniziativa continua a far discutere e a sollevare polemiche per l’impatto ambientale e visivo che potrebbe avere sul territorio. Di seguito pubblichiamo l’intervento di Stefano Carluccio che studia da diversi anni a Milano, ma che conserva un forte legame con l’Irpinia e, in particolare, con Conza, paese d’origine della sua famiglia.
Se qualcuno si fa un giro in Alta Irpinia, uno degli angoli d’Italia indiscutibilmente più belli e suggestivi, sapete cosa vede sopra le montagne, intorno alle colline, vicino ai fiumi ed ai ruscelli? Pale eoliche, pale eoliche ovunque.
Io sono d’accordo sul fatto che non bisogna dipendere dai combustibili fossili, io sono favorevole ad un maggior utilizzo in Italia delle energie rinnovabili, ma quello a cui stiamo assistendo da diversi anni in Alta Irpinia va oltre tutto questo.
Si sta letteralmente riempiendo ogni pezzo di terra libera, ogni collina o montagna con una discreta esposizione al vento di pale eoliche di qualsivoglia forma o dimensione.
Si sta sacrificando sull’altare del profitto di poche società private, che poco o nulla hanno a che fare con il nostro territorio, l’unica cosa davvero di valore che ci è rimasta: la nostra bellissima terra.
I casi di Bisaccia e di Andretta, solo per citarne due, sono davvero emblematici di quello che da circa dieci anni accade in Alta Irpinia. Di notte, quando non è troppo nuvoloso, si vedono con facilità centinaia e centinaia di luci rosse, come se fosse un invasione militare.
Non è un invasione militare, ma è un invasione di pale eoliche che negli anni sono state installate in misura eccessiva, con non pochi disagi per i residenti e l’ambiente circostante.
L’Alta Irpinia è stata individuata come un territorio scarsamente popolato, molto vasto e con gran parte del territorio ancora vergine, dove poter operare più o meno indisturbati alla ricerca del nuovo oro: il vento ed il sole. Tutto questo è avvenuto con benefici economici e ristori davvero minimi per i comuni ospitanti.
Proprio oggi scopriamo che il comune di Conza della Campania ha dato di fatto il via libera ai lavori per l’installazione del nuovo Parco Eolico a ridosso dell’0asi Wwf del lago di Conza dopo la richiesta di nuove e più stringenti autorizzazioni da parte della Regione Campania, che proprio pochissimo tempo fa ha emanato una nuova legge regionale che fissa un limite al numero di pale eoliche che si possono installare in un dato territorio.
Per evitare che i casi di Bisaccia e di Andretta, insieme a tanti altri, diventino una consuetudine.
L’area dove si vuole costruire il nuovo Parco Eolico è vicinissima all’area protetta dell’Oasi WWF che per definizione è inviolabile e non può essere deturpata da invasive strutture di cemento alte decine di metri che disturberebbero la flora e la fauna che lì vive copiosa.
Se, quindi, la Regione ha chiesto nuovamente le autorizzazioni, se la cittadinanza ha protestato rumorosamente soltanto poche settimane fa contro la sua costruzione e si è organizzata in decine di associazioni e movimenti contro l’eolico selvaggio, se non ci sono particolari benefici economici per il comune e se, infine, la zona è protetta ed inviolabile, mi chiedo: è davvero necessario costruire questo ennesimo mostro di cemento che nessuno vuole e che non porta benefici concreti se non ai privati interessati all’operazione?