Avellino – Gengaro non mostra alcun dubbio: non parteciperà alla raccolta firme per la mozione di sfiducia al sindaco di Avellino Pino Galasso ma aderirà al documento qualora dovesse giungere in Consiglio con 19 firme. “Se così dovesse essere – ha spiegato – vorrebbe dire che il sindaco non ha più la maggioranza per governare e sarebbe suo dovere prenderne atto”. Insomma, sarà Libera Città l’ago della bilancia delle sorti dell’amministrazione di Piazza del Popolo.
Adesioni senza incertezze al documento da parte dei sette esponenti del Popolo della Libertà, dei sette Popolari per la Costituente di Centro che si rifanno a De Mita, Di Cicilia (Città Visibile), dell’indipendente Mattia Trofa, di Luca Iandolo (in posizione critica nel Pd), Toni Cucciniello (vicino alle posizioni di Pionati). A questi andrebbe ad aggiungersi Nicola Poppa, da poco approdato tra le fila di Italiani nel Mondo. Le sottoscrizioni dunque si attestano a 19 ed a questo punto Libera Città, con Antonio Gengaro e Antonio De Fazio potrebbe dare il colpo di grazia. In settimana dovrebbe essere presentata la mozione agli uffici comunali e successivamente l’argomento potrebbe approdare nell’aula consiliare.
Qualora la mozione venisse approvata, si procederebbe allo scioglimento del Consiglio ed alla nomina di un commissario. Galasso potrebbe giocare sul tempo facendo convocare il Consiglio entro il termine massimo imposto e decidendo, in prossimità della riunione dell’assemblea, per le dimissioni in seguito alle quali scatterebbero altri venti giorni per revocare o confermare la scelta. Conti alla mano s’arriverebbe a quasi cinquanta giorni dalla presentazione della mozione. Sembra poco probabile invece l’ipotesi, pure avallata, delle dimissioni di massa. In questo caso sindaco e amministrazione decadrebbero immediatamente dalle cariche.
Redazione Irpinia
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