Aveva fatto perdere le sue tracce per molte ore. I figli ne avevano denunciato la scomparsa. Poi il tragico ritrovamento. L’uomo, un 60enne di Capriglia Irpina, titolare di una piccola ditta di autotrasporti, si è tolto la vita lasciandosi soffocare all’interno della sua auto. A trovare il cadavere di G.C. – queste le sue iniziali – è stato uno dei figli che da ore erano alla ricerca del congiunto. L’uomo aveva parcheggiato la sua auto in una piazzola di sosta tra i tornanti della regionale 374, a pochissima distanza dal Santuario di Montevergine. Si era legato una fune alla carotide ed aveva fatto leva sullo sportello dell’auto. Vicino al corpo senza vita una immagine sacra ed una lettera. Un addio ai suoi congiunti. Parole di scusa per la tragica decisione assunta e le spiegazioni per il gesto disperato. Alla base della sua determinazione i disagi economici che l’uomo da tempo viveva. Una situazione confermata dagli stessi figli che nelle testimonianze rese ai carabinieri della Compagnia di Avellino, guidati dal Capitano Gabriele Papa, hanno confermato il momento di crisi vissuto dalla piccola azienda di trasporti. L’uomo, infatti, era letteralmente tormentato dal periodo di impasse, una crisi che riversava sulla stessa famiglia parlandone di continuo. Una vera ossessione trasformatasi, poi, nella determinazione a compiere il drammatico gesto.
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