Sono sette le Regioni ‘forti’ dell’intera penisola. Lombardia, Marche, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Lazio e Veneto, tutte con saldo positivo, mantengono le restanti che in alcuni casi non riuscirebbero neanche a tenere aperti ospedali e scuole. A confermarlo sono i dati elaborati dalla Cgia di Mestre per L’Espresso in occasione di una inchiesta in edicola da domani.
Secondo L’Espresso il gap tra Nord e Sud non sembra diminuire e la maggior parte delle regioni “vivono in rosso. Regioni come la Campania, la Sicilia o la Calabria, se venissero lasciate a se stesse come richiesto da un federalismo ‘intransigente’, dovrebbero chiudere gli ospedali e magari anche le scuole”.
Il problema maggiore resta quello di consentire alle Regioni più povere di far quadrare i conti. L’idea del Ministro Calderoli è prendere le 3 regioni migliori (Lombardia, Emilia Romagna e Lazio) e calcolare quanta parte di tasse devono trattenere per sostenere la loro spesa. Si calcola la media fra le 3 e chi riesce a spendere meno versa il resto in un fondo perequativo che verrà ripartito fra chi spende di più.
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