Grottaminarda – Corso di ceramica a Grottaminarda, scoppia la polemica nei confronti della Comunità Montana dell’Ufita, ente organizzatore del percorso formativo. Giuseppe Antonio Solimine, presidente dell’Ente montano, dichiara “pretestuosa” la posizione assunta da Ariano Irpino ed afferma che “non è stata la Comunità Montana dell’Ufita ad aver scelto il Polo didattico universitario di Grottaminarda per consentire lo svolgimento del corso biennale di formazione permanente in conservazione, valorizzazione e design di prodotti ceramici, precisando che si è trattato di una indicazione fornita dalla Seconda Università degli studi di Napoli”. “In quella struttura – afferma Solimine – sono stati già attivati altri corsi di alta formazione e la Sun ha ritenuto opportuno utilizzare quei locali anche per il corso di ceramica, presentato alla opinione pubblica lo scorso 14 dicembre”. L’Ente, cioè, è intervenuto quando la decisione era stata già perfezionata. Dunque: “Non corrisponde al vero affermare che la Comunità Montana dell’Ufita vuole scippare la ceramica ad Ariano Irpino per trasferirla a Grottaminarda. Anzi, è vero il contrario”. “La Comunità Montana dell’Ufita – ricorda Solimine – si è resa promotrice per ottenere il riconoscimento del marchio DOP per la ceramica di Ariano Irpino, ma nel momento in cui è stata costituita l’associazione per la tutela dei preziosi prodotti, l’Ente montano è stato tenuto fuori. E questo con l’avallo del Comune di Ariano Irpino”. “Ora – continua il presidente – poiché ritengo che non si debbano mai perdere di vista le ragioni di un impegno, ho continuato a percorrere la strada relativa alla valorizzazione della ceramica arianese, perché sono convinto che essa rappresenti un valore assoluto per tutti, dentro e fuori la regione Campania. Ed allora, ho chiesto ed ottenuto che nel corso di formazione fosse coinvolta anche l’azienda arianese, che per dimensioni e per tradizioni rappresenta la storia della ceramica locale ed ho compiuto i passi opportuni affinché si giunga alla inaugurazione, ad Ariano Irpino, del museo nazionale della ceramica”. Solimine ricorda che dopo le vacanze di Natale è programmato un incontro con la professoressa Stefania Gigli, preside della facoltà di Lettere e filosofia presso la Seconda università degli studi di Napoli, proprio per dare l’impulso decisivo verso la realizzazione di quel sogno. E poi ritorna al tema Giorgione: “A maggio 2006 facemmo pervenire al Comune di Ariano la richiesta di un incontro per verificare l’esistenza delle condizioni per procedere all’acquisto, da parte nostra, della storica struttura. Nella lettera inviata al sindaco indicammo anche il percorso che si sarebbe potuto seguire e la destinazione d’uso. Immaginavamo di creare l’accademia delle belle arti, oppure di svolgere attività culturali e ricreative, sempre di concerto con il Comune e con le parti interessate. Ebbene, a quella lettera non è mai, dico mai, stata data una risposta di qualsiasi natura”, conclude Solimine.
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