Racchettopoli, Starace nel mirino. L’agente: “Follia, Poto è pulito”

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Avellino – Il fantasma delle partite truccate comincia ad aleggiare anche sul nobile sport del tennis. Ombre sulla regolarità di alcune gare le ha gettate la Procura di Cremona nell’inchiesta sulle scommesse condotta dal pm Roberto Di Martino, quella che nel 2011 ha sconvolto il calcio italiano.
Il capitolo tennis, che gli inquirenti avrebbero aperto spulciando alcune conversazioni telematiche (via Skype e cellulare) dei circa 100 indagati, vedrebbe coinvolto anche il tennista originario di Cervinara (Avellino) Potito Starace.

Sul punto, ha parlato a La Repubblica Corrado Tschabuschnig, manager di Potito Starace: “È una cosa folle, assurda. Non va neanche presa sul serio. Si tratta di due persone che non hanno niente a che vedere col tennis e che parlano tra di loro. Avranno tirato in ballo chiunque. Potito non c’entra nulla”.

La presunta combine sarebbe stata concretizzata in occasione della finale del torneo di Casablanca persa dal tennista di Cervinara contro lo spagnolo Andujar.
Sotto la lente di ingrandimento una chiacchierata su Skype del 10 aprile 2011, poche ore prima della finale del torneo di Casablanca che Starace si accingeva a giocare contro lo spagnolo Andujar, persa dall’irpino in due set (6-1, 6-2), mancando così la possibilità di portare a casa per la prima volta un titolo Atp.

“Potito è un ragazzo pulito – continua Tschabuschnig – e inoltre vincere un torneo Atp è sempre stato il sogno della sua carriera. Ripeto, è una cosa folle già solo da pensare”. La sconfitta contro Andujar lasciò tutti sorpresi. Starace, infatti, prima di quella partita aveva sempre battuto lo spagnolo nei cinque precedenti incontri. “Ma Potito a quella partita ci arrivò stanchissimo – racconta Tschabuschnig – fu un torneo snervante, giocato all’aperto e con un caldo infernale”. “Potito è molto rattristato da quanto letto sui giornali – aggiunge Tschabuschnig – ma al tempo stesso tranquillo. Abbiamo già dato tutto in mano agli avvocati per capire cosa fare. Siamo sereni”.

IL COMMENTO DI PIETRANGELI – “Io non generalizzerei troppo e non tirerei in ballo il tennis. Se Bracciali e Starace dovessero aver sbagliato e sottolineo se, è giusto punire questi due signori anche severamente”.
E’ l’opinione della leggende del tennis italiano Nicola Pietrangeli, sul caso di scommesse che ha coinvolto due ex azzurri di Coppa Davis, Daniele Bracciali e Potito Starace, chiamati in ballo dalla Procura di Cremona per alcune presunte combine, almeno stando ad alcune intercettazioni. “Se la Procura si è esposta, qualcosa ci deve essere, in più mi sembra siano già stati squalificati qualche hanno fa per lo stesso motivo – aggiunge Pietrangeli all’Adnkronos – Ovviamente mi auguro che ne escano puliti anche perché in caso contrario vista anche la loro età la carriera sarebbe finita”.
“In tutta la mia carriera non mi è mai capitato che qualcuno mi chiedesse di perdere apposta ma i miei erano altri tempi, giravano pochi soldi. Adesso è tutto diverso e mi è capitato spesso di sentir parlare di scommesse ma un conto è il sentito dire, un altro è avere prove e testimonianze”, conclude il due volte vincitore del Roland Garros.

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