Rotondi-Il professionista Francesco Mainolfi assolto a formula piena

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17 giorni di arresti domiciliari, difficili da sopportare per un uomo che era completamente innocente. Un ‘accusa terribile da portare sulle spalle: “corrotto dai casalesi”. Il dramma dell’architetto Francesco Mainolfi, dipendente del comune di Battipaglia coinvolto in una mega retata su corruzione&appalti nella Valle del Sele lasciò tutti sbigottiti. Quando venne raggiunto dall’ordinanza cautelare era distaccato alla Provincia di Avellino al settore Turismo. La misura avenne anche in prossimità delle elezioni comunali del suo Comune dove era candidato in una lista civica. Ad oltre un anno da quell’arresto Francesco Mainolfi è stato assolto con formula piena dopo circa 6 ore di dibattimento con rito abbreviato presso il Tribunale di Salerno.

Gli avvocati difensori Francesco Perone e Dario Vannetiello, sono riusciti a dimostrare che la pesante accusa di corruzione e turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta di Battipaglia era insussistente per il loro assistito

. Il pm Rocco Alfano aveva chiesto una condanna di un anno per corruzione e l’assoluzione per la tentata turbativa d’asta. L’assoluzione arriva inoltre dopo che l’impianto accusatorio era stato stigmatizzato addirittura dalla Suprema Corte di Cassazione, la quale aveva ritenuto gli elementi di prova a carico di Mainolfi frutto di un travisamento investigativo e dell’interpretazione illogica degli stessi.

La difesa ha rappresentato come nessun elemento nuovo era stato addotto dalla pubblica accusa che si era limitata a ripercorrere elementi indiziari già ritenuti inconsistenti dalla Corte di Cassazione in sede cautelare.

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