23 NOVEMBRE 2006 – I CEROTTI DELLA POLITICA E LA LUNGA ONDA DELLA SANITA’

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Un documento di oltre cento pagine approvato dalla Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Campania e sottoposto al vaglio della massima assise. In quelle cento pagine, dopo l’ultimo piano ospedaliero regionale risalente al centodestra di Rastrelli, il centrosinistra di Bassolino si appresta alla sua approvazione che si dovrebbe tenere entro la fine del mese. Dalle prime esternazioni a mezzo stampa, ogni provincia avrà un solo ospedale generico e tutti gli altri saranno poli specialistici. La scelta su Napoli ricadrebbe su due strutture: Cardarelli e Loreto Mare, per Caserta il San Sebastiano, il Ruggiero d’Aragona per Salerno e il Moscati per Avellino. I presidi ospedalieri con meno di 150 posti letto diventeranno residenze per anziani e sono previsti stanziamenti aggiuntivi per le Asl più importanti della Regione (Napoli in primis) e per quelle che ricadono nei luoghi turistici, alla faccia delle zone interne o centrali dell’Irpinia e del Sannio. Tra le proposte, un potenziamento dei medici di famiglia con una maggiore sinergia con le guardie mediche per affrontare il tema delicato delle urgenze e maggiori garanzie alla professionalità e alla specializzazione. Con l’opposizione che si è astenuta dalla votazione, ma che ha promesso di votare in sede consiliare a favore degli emendamenti, la proposta della commissione presieduta da Angelo Giusto ha trovato d’accordo i consiglieri di maggioranza. Oggi 23 novembre, a 26 anni dal terremoto che distrusse l’Irpinia , è il caso di affermare che il terremoto sanità tra debiti, scelte trasversali della politica e della partitocrazia è nella fase più critica dell’onda sismica. Tanti medici, politici e tecnici al capezzale Sanità campana, e mai come in questo momento,”il medico parla e il malato muore”. Il medico non propone, non interviene, non risolve: il malato peggiora e non c’è rimedio. Le ultime proposte che alimenteranno il dibattito e le successive meritocrazie dei consiglieri e assessori regionali sulle scelte definitive, saranno il superfluo della politica che ha la capacità di cambiare le carte in tavola anche quando l’ovvio è la nomale conseguenza di una decisione. Per spiegarmi ed evitare il politichese, le idee non sono chiare: manca la sintesi e l’analisi. Se è così, e scommetto che è così, la politica sul caso dei nosocomi di Bisaccia e Sant’Angelo dei Lombardi e dei Pronto Soccorso da abolire ha gravi colpe da farsi perdonare. La scelta di tali decisioni ha due facce: la mancanza di una “conferenza del territorio”che sul caso specifico non è la delega piena all’eletto e i dubbi anche inquietanti su eventuali patti trasversali tra amici-nemici. Sia che essi appartengono al centrosinistra, sia che rappresentanti di opposti e conflittuali schieramenti. L’onda Sanità comporterà scelte che interverranno sul nuovo e “preordinato” Piano Ospedaliero dove nessuno farà autocritica sulle inefficienze e sprechi. Considerando poi che nel Paese delle Banane e nello specifico nel Paese delle Nocciole (l’Irpinia), nessuno avrà il coraggio di dimettersi per le continue illusioni espresse con proclami e con soldati arruolati per la difesa di interessi personali nel nome di antiche promesse e privilegi consolidati. Mi riferisco ai tanti, che si alzano la mattina alle 8.00 e timbrando il cartellino alle ore ( lasciamo perdere…) passano le giornate per “politicizzare” tutto e il contrario di tutto riferendo al temine della giornata al padrone di turno. I trenta Pronto Soccorso che sono ritenuti superati dal P.O, dovrebbero diventare strutture di primo livello per essere trasformati in presidi di prima valutazione. Viene meno pertanto, “l’anima” dell’attività ospedaliera, il primo impatto con il malato o traumatizzato. La commissione decide, la giunta deve ratificare? Speriamo di no: sembra tutto assurdo, quasi un patto trasversale tra figli della Quercia e del Fiorellino con l’aggiunta di qualche…minore, in proiezione di nuove ambizioni di qualcuno e per far ricadere su altri responsabilità e i mugugni della gente. Se è così, la Conferenza del Territorio deve esser fatta ad ogni costo : senza la presenza di consiglieri regionali che promettono sempre, con tecnici, medici e i parlamentari che hanno a cuore i sacrosanti diritti dei cittadini e degli ammalati e alla presenza di giornalisti non prezzolati. La gente comune, comunque inizi ad aprire gli occhi: con la Finanziaria probabilmente pagheremo anche le tasse sull’aria che respiriamo, con le Regioni ( Bravo Report..) oltre a pagare i tanti burocrati di partiti e i loro posizionamenti strategici per la sopravvivenza di oggi e delle eredità da raccogliere, rischiamo davvero di farci del male senza…che qualcuno venga a soccorrerci. Il Pronto Soccorso serve anche a questo….a tenere lontano gli incerottati della politica.

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