Ugl, Centrella si difende e chiarisce il caso delle carte prepagate

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Roma – Giovanni Centrella si difende e durante la conferenza stampa convocata presso la sede dell’Ugl a Roma ha assicurato che le spese contestate dalla Procura “… fanno riferimento a 37 carte prepagate che da segretario generale dell’Ugl ho provveduto a girare ad altrettanti segretari confederali per le loro spese di rappresentanza”.

“È una innovazione che ho introdotto dal 2010, intestando a me stesso queste carte e l’ho fatto per ragioni di trasparenza e comodità – ha aggiunto Centrella – Non ho nulla da rimproverarmi, molte delle spese che sostengo come segretario generale le ho fatte a mie carico – ha spiegato il sindacalista che era accompagnato dal suo avvocato, Irma Conti – ad esempio, pochi giorni ho pagato 578 euro per una cena con dirigenti Alitalia con la mia carta di credito. Non presenterò le dimissioni, non ho commesso alcun reato”.

E ancora: “Oggi ho chiesto di presentarmi ai pm per chiarire i punti che mi sono contestati, dato che tutte queste operazioni sono tracciate. I magistrati hanno detto che ci incontreremo subito dopo Pasqua se sarà necessario. Non esiste alcuna contestazione rispetto a gioielli, abiti griffati e altri beni di lusso – ha puntualizzato Centrella -. La Finanza non ha trovato nulla del genere a casa mia. Tutto ciò che mi viene contestato sono operazioni bancarie che sono in grado di chiarire e chiarirò. Non so da dove sia uscita la notizia dei gioielli e dei vestiti firmati”.

“Abbiamo dato agli agenti della Guardia di Finanza tutta la documentazione richiesta – ha spiegato il sindacalista -. Sono operazioni tracciabili e tracciate, non c’è nessun occultamento e tutte le operazioni sono riconducibili alle attività del sindacato. Ho ritenuto di convocare la conferenza per chiarire ciò che mi viene contestato e quali sono le cifre – ha aggiunto Centrella – onde evitare problemi e notizie che non corrispondono alla realtà. L’ipotesi di reato nasce da relazioni incongrue a seguito di una segnalazione da parte di Bankitalia. Paradossalmente, sono contento di chiarire una segnalazione di incongruità, perché fa bene sia a me che alla federazione a cui appartengo”.

Entrando nel dettaglio delle contestazioni che gli sono rivolte, Centrella ha precisato che si tratta di tre distinte operazioni, tutte a suo dire spiegabili. La prima riguarda “bonifici per 38.425 euro: l’importo è la somma dei miei stipendi da segretario generale dell’Ugl dal 2010 a oggi, che sono stati accreditati nel conto di mia moglie perché volevo che ci fosse una tracciabilità chiara sugli emolumenti e che non si confondessero con i rimborsi che percepisco”.

La seconda è una operazione da 338.350 euro, ancora dal 2010 a oggi, ed è “… la cifra totale accreditata su 37 carte di credito in disponibilità di altrettanti dirigenti della Federazione. Se facciamo la somma delle spese per quattro anni e 37 dirigenti, non si arriva neanche a 10mila euro annui a persona”. L’ultima cifra contestata è pari a 216mila euro: questo denaro, ha spiegato Centrella, “… è transitato nel mio conto e rientrato subito nelle casse della Federazione per difenderli da un tentativo di truffa: anche per questo ci sono le denunce in atto. Mi dispiace soltanto – ha concluso – che siano state coinvolte persone che non c’entrano nulla. Ad esempio, la mia coordinatrice. In casa sua non è entrato nessuno: la perquisizione è stata effettuata solo in casa mia”.

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