Villamaina – Al via la Manifestazione “Adotta un Albero”

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A Villamaina si è realizzato il progetto “ADOTTA UN ALBERO” con la collaborazione della Scuola Agraria di Ariano Irpino, come promesso agli alunni dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Gussone”, durante la premiazione dei loro bellissimi lavori di catalogazione vegetale, realizzati nell’ambito della borsa di studio comunale dell’anno scolastico 2012/2013, dedicata all’insigne botanico Giovanni Gussone. Finalmente, dopo diversi rinvii a causa delle condizioni metereologiche avverse, l’Istituto Professionale Servizi per l’Agricoltura e l’Ambiente di Ariano Irpino, – in collaborazione con il Comune di Villamaina, la Scuola primaria e secondaria di I grado di Villamaina ed alcune aziende del territorio (Oleificio “Montuori”, Azienda agricola F.lli Di Ieso, Vivaio Dell’Erario Ermanno di Gesualdo, Fotografo Bellofatto Emilio) -, ha provveduto a mettere a dimora nel Parco artistico-ambientale “Madonna dell’Antica” ben 36 piante da frutto di melo, pero, susino, albicocco, fico, melograno, gelso ……, appartenenti ad antiche varietà ormai scomparse dalle nostre tavole, recuperate e moltiplicate dal vivaio Dell’Erario di Gesualdo. Ogni piantina è stata “adottata” da due alunni della scuola primaria e secondaria di I grado di Villamaina, i quali si impegneranno a curarla nei primi anni di sviluppo, sotto la guida degli studenti del primo biennio della Scuola Agraria di Ariano Irpino, coordinati dal Professore Michele Montuori. Il Dirigente Scolastico della scuola di Ariano Irpino, Prof.ssa Maria Teresa Cipriano , – che nello scorso anno ha approvato il Protocollo d’Intesa col Comune di Villamaina, finalizzato all’affidamento proprio alla scuola di Ariano della gestione del Parco “Giovanni Gussone” e del Parco “Madonna dell’Antica” di Villamaina -, non ha voluto sottrarsi all’esperienza di mettere a dimora un pregiato esemplare di “Percoca di Ottobre”; il prof. Franco Di Cecilia, che dirige anche il plesso scolastico di Villamaina, si è cimentato nella piantagione di un Susinociliegio; il Sindaco di Villamaina, dott.ssa Stefania Di Cicilia, ha affidato alla nostra terra un raro esemplare di antico “Fico nero” e si dice “profondamente soddisfatta non solo per l’ incremento del patrimonio verde, ma soprattutto per la possibilità educativa offerta ai piccoli alunni villamainesi, che potranno così sperimentare in prima persona la cura di piante pregiate e contribuire a rendere sempre più accogliente il proprio paese”. Abbiamo chiesto alla Dirigente Scolastica dell’Istituto di Ariano qualche notizia in più sui “Frutti antichi” e la prof.ssa Cipriano ci ha chiarito che si tratta di frutti che nell’arco degli ultimi trenta-quarant’anni hanno subito un lento abbandono, perché “la produzione agricola moderna si è orientata verso un esiguo numero di specie, caratterizzate da elevata produttività e rispondenza alle esigenze del sistema distributivo”. “La frutta oggi deve essere di grande dimensione – prosegue la prof.ssa Cipriano -, di pezzatura uniforme, facilmente conservabile, resistente alla manipolazione e al trasporto. Si preferiscono varietà che presentano costanza di produzione, precoce entrata in produzione, taglia ridotta, adattabilità alla meccanizzazione, in grado di garantire un piacevole effetto estetico agli occhi del consumatore, sempre meno capace di effettuare scelte di acquisto reali e consapevoli”. Il prof. Michele Montuori, impegnato anche come assessore comunale nell’Amministrazione di Villamaina, ha aggiunto: “I frutti antichi sono grande espressione di biodiversità, risultato di quel processo evolutivo che ha generato nell’arco di milioni di anni, attraverso la selezione dei contadini, la molteplicità di piante e di animali”. Inoltre il Sindaco di Villamaina che, in qualità di Medico, è anche tutore della salute pubblica, precisa che “i frutti antichi hanno bisogno di minori concimazioni e trattamenti antiparassitari, tutto a vantaggio dei consumatori e dell’ambiente. In più essi presentano un ottimo quadro nutrizionale”. Il Dirigente Scolastico, prof. Franco Cecilia, che da sempre è vicino alla comunità di Villamaina ha posto l’accento sul fatto che “ i frutti antichi fanno parte della nostra storia e della nostra cultura. I contadini hanno tramandato da una generazione all’altra semi, piante ed animali. In alcune zone, quando ci si sposava, facevano parte della dote nuziale della sposa anche semi e marze di fruttiferi”.
Zio Vincenzo, come eravamo tutti abituati a chiamarlo, alla domanda “come stai ?” rispondeva sempre con un sorriso generoso e uno sguardo profondo e penetrante: “Magnifico !”. Ed è veramente magnifica l’impressione che si riceve nel visitare questo parco ricco di sculture monumentali a soggetto sacro e di un patrimonio arboreo da oggi ancora più pregiato. Il prof. Montuori ricorda, infine, che il progetto “Frutti Antichi” verrà presentato dai ragazzi il 23 maggio, nel corso del seminario presso la Scuola Alberghiera di Ariano Irpino sulla biodiversità, organizzato dal Dott. Sorrentino del CNR di Napoli e conclude ringraziando tutti coloro che hanno permesso la realizzazione dell’evento, in particolare i “SUOI” ragazzi della Scuola Agraria di Ariano Irpino, nelle cui mani è posto il futuro di molte aziende agricole dell’Alta Irpinia. Il prof. Giuseppe Colantuoni, stretto collaboratore della Preside Cipriano, si sofferma sul fatto che la Scuola Agraria di Ariano Irpino in collaborazione con il CNR di Napoli sta effettuando delle sperimentazioni per la coltivazione della Quinoa, una pianta sudamericana di grandi prospettive, in particolare per valorizzare terreni marginali e come alimento per i celiaci, essendo priva di glutine. A tal scopo sono state fatte delle parcelle sperimentali nelle aziende degli alunni a Torre le Nocelle, a Guardia dei Lombardi, a Castelfranco in Miscano e anche a Villamaina, dove in proprietà private si testerà lo sviluppo di questa pianta su terreni su cui sono stati distribuiti sottoprodotti di scarto di oleificio e presso il parco dell’Antica una sperimentazione sulla risposta della pianta a diverse concimazioni. “ Un altro aspetto da non sottovalutare, – conclude il prof. Montuori -, è la realizzazione di questo progetto senza alcun costo per le strutture pubbliche, grazie al contributo di volontari e alla vendita dell’olio, ricavato dalle olive raccolte nel parco comunale. Infatti dalla gestione degli oliveti è stato ottenuto un olio, che è stato confezionato col nome “Magnifico”, per ricordare l’ottimismo del compianto artista Vincenzo Caputo, ex proprietario del parco attualmente gestito dalla Scuola Agraria, donato al Comune poco tempo prima della sua morte.

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