Classifica Legambiente, Prc: “Pessime le politiche dell’Ambiente”

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Avellino – La classifica dei capoluoghi italiani diffusa da Legambiente diventa spunto di riflessione. Lo scorso anno, infatti, Avellino portò a casa il 42° posto, mentre il 34° di quest’anno diventa fonte di qualche dubbio. “Tenendo per buoni i dati rilevati – è l’intervento di Andrea D’Alessandro (Prc) – (è lecito sollevare alcuni dubbi, specie per quel che riguarda le informazioni sulla presenza di agenti tossici nell’aria, come più volte fatto proprio dagli ambientalisti irpini), vari sono comunque gli spunti di riflessione. Non è tanto importante il dato sull’abusivismo. Più significativo è quello che ci vede soddisfare solo uno dei 4 requisiti relativi alle politiche energetiche che prevedono fonti rinnovabili, solo uno degli 8 relativi all’ecomanagement (peggio di Avellino solo 5 città). Il capoluogo della Verde Irpinia è 74esimo per quel che riguarda la quantità di verde urbano. E siamo tra le 20 città prive di piste ciclabili e di zone a traffico limitato”. Un’analisi che pone un interrogativo: “Perchè così in alto nella classifica? Siamo la città che consuma meno energia elettrica per abitante, e ciò è dovuto a due elementi: è un indicatore di basso reddito ed è la dimostrazione che molti avellinesi, pur risultando ancora residenti in città, in realtà sono emigrati altrove”. Gli stessi motivi alla base del 12° posto per quel che riguarda i consumi procapite di carburante, del quarto per quel che riguarda la produzione di rifiuti, del settimo per consumi idrici. “Siamo all’88° posto per percentuale di raccolta differenziata e questo dato è tremendo ma non sorprendente. Ad Avellino, in sintesi, le politiche dell’ambiente sono pessime”.

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