Bilancio, il Collegio dei Revisori denuncia negligenza dei dirigenti

Le dimissioni di Manzo e Ricci hanno rotto quell’alone di silenzio che si era venuto a determinare all’interno dell’esecutivo e l’ipotesi pre-dissesto, che ha alimentato la polemica negli ultimi due mesi, è stata finalmente scongiurata pubblicamente. Infatti, alla luce di una ricognizione generale dello stato economico-finanziario dell’Ente, terminata a circa 10 giorni dall’approvazione in Consiglio degli equilibri di Bilancio, l’assessore Spagnuolo ha ribadito che le condizioni per una scelta così estrema non sussistono. “La ricognizione è finita e tutte le volte che finisce una storia ne comincia un’altra, perché adesso che abbiamo la fotografia dobbiamo scrivere il film, ovvero va fatta un’analisi per trovare la modalità che aggredisca il problema”. Per arginare l’entità dei debiti, che ammontano a 13 milioni 225 mila euro circa (quelli accertati ndr), l’assessore, senza entrare nel dettaglio, ha preannunciato dei tagli laddove ci sono state delle negligenze di settore: “Se fosse opportuno opterò anche per un cambio dei dirigenti e per un riordino della macchina amministrativa”.
La ricognizione sullo stato dell’arte delle casse comunali, che da più parti è stata definita imprecisa e poco puntuale, ha presentato delle ritrosie da parte dei dirigenti. Gli ultimi dati sono stati consegnati venerdì 15 novembre, ed è questo ritardo che non ha permesso al Collegio dei Revisori di poter relazionare in tempi più celeri. “Noi operiamo su dei documenti che ci vengono forniti dai responsabili di settore – ha spiegato l’organismo – abbiamo dunque un potere limitato rispetto all’acquisizione di quegli atti. Siamo dovuti arrivare al punto di chiedere ai responsabili di settore di modificare le loro relazioni perché imperfette”. In virtù del lavoro svolto, i revisori hanno fatto presente all’assessore Spagnuolo che sarebbe opportuno rivedere il carico di lavoro dei dirigenti “perché c’è qualcosa che non va nella macchina amministrativa – hanno dichiarato”. di Rosa Iandiorio