“W i Bambini” fa scalo ad Aiello del Sabato

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Aiello del Sabato – In viaggio da circa due mesi, da quando ha “levato l’ancora” da Conca de Marini il 13 marzo scorso, il tour di W i Bambini anche per questa sua ottava edizione sta per fare l’ultimo scalo prima di raggiungere la meta adriatica delle Isole Tremiti: la sua decima ed ultima tappa sarà quella del 10 maggio ad Aiello del Sabato. Avellino è l’ultimo pezzo che resta da incastonare nel puzzle per trasferire nella cortina della finalissima l’immagine intera della regione Campania. È stata già la terra della Costiera Amalfitana, della Valle del Calore, del cuore del Cilento, del Sannio, di Caserta dove da poco si è conclusa la giornata W i Bambini di Aversa. Ai bordi del campo si sono schierate finora più di novanta scuole, ricamando le giovani storie di altrettanti comuni. Se è impossibile restituire graficamente il brio, anzi il frastuono della gioia di tanti bambini è facile immaginare la compattezza di una classe, dell’essere compagni, l’ansia del gioco che spinge loro a dare il meglio di sé e a provarsi divertendosi. S’incontrano visi di paesi anche lontani, si compiono nuovi percorsi riscoprendo i propri paesaggi o esplorandone nuovi, allargando l’archivio delle conoscenze. Ci si cala nella favola di Nemo, un pesciolino ormai caro e noto a tutti e andando alla sua ricerca si tenta la conquista della libertà, una salvezza che non è solo simbolica e che non si raggiunge superando gli altri con più punti o vincendo una coppa. Tutelare i bambini significa in primo luogo offrire loro i tempi e gli spazi per giocare, perché la regola vuole “i bambini a giocare…”, che è necessario strumento di crescita, ma andando oltre. Esternare i problemi, rendendone consapevoli anche i più piccoli fornendo allo stesso tempo possibili soluzioni, questo è il miglior modo per tutelare. Così parlare della droga informando dell’attività del Gruppo Cinofili della Guardia di Finanza e dei loro cani che amano il gioco quanto i bambini oppure dell’importanza del riciclaggio mettendo mani a plastica, colla e cartoncini per farne “lavoretti” d’arte significa suggerire che sebbene esistano situazioni difficili e spinose, esiste parimenti la possibilità di impegnarsi per superarli. Se può essere sembrato difficile ad Aversa dove ingenti cumuli di spazzatura ingombravano anche l’ingresso del palazzetto dello sport che ha ospitato la tappa, l’impegno delle istituzioni, il plauso all’iniziativa da parte di sindaci, assessori e dirigenti scolastici, la loro sincera approvazione dello spirito di tali giornate, la promessa di ripeterle spingono comunque a sperare che tutto può cambiare. Investire nei buoni ricordi dei bambini garantisce futuri buoni modi di pensare e d’essere e quindi una società più integra perché essi “sono il motore della scuola”, come ha dichiarato il dirigente scolastico del III Circolo Didattico di Aversa, e non solo.

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