Violenza di genere e domestica, donne e minori sempre più tutelati ad Avellino

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Ilenia Gubitosa – La violenza di genere e domestica si può combattere. L’Irpinia c’è, le istituzioni sono in azione in maniera sinergica e quotidiana, senza sosta. Sono in campo, in questa difficile e delicata “battaglia”.

Procura della Repubblica, Carabinieri, Polizia di Stato, servizi sociali, case di rifugio, centri antiviolenza, costituiscono una vera e propria rete capillare che agisce con costanza in tutta la provincia di Avellino, affinché donne e bambini non si possano mai sentire in pericolo. Il loro compito lo stanno portando avanti in modo incessante. Pronti ad aiutare, ad ascoltare, a consigliare.

Ma anche, e forse soprattutto, i cittadini devono fare la loro parte. È importante riporre fiducia nelle figure di riferimento.
Perché le figure di riferimento sono al servizio dei cittadini irpini 24 ore su 24; sono al servizio delle donne, dei bambini, di chi si sente in qualche modo sopraffatto dai “mostri” di turno. Il bene sconfigge il male, grazie all’aiuto di tutti.

La Procura della Repubblica di Avellino, ancora una volta, ha revisionato, nonostante fossero già messe in pratica da tutto il personale specializzato, le linee guida in tema di organizzazione e buone prassi per la trattazione dei procedimenti relativi ai reati di violenza di genere e domestica, per effettuare una rinnovata ricognizione delle buone prassi esistenti e promuovere la conoscenza e diffusione di quelle risultate più virtuose sotto il profilo della tempestività dell’intervento giurisdizionale.

Lo scopo è quello di svolgere l’attività investigativa in maniera esaustiva, tutelando nello stesso tempo le vittime di violenza sotto tutti punti di vista.

L’attenzione avviene a 360°, a partire dalla tempestività delle indagini, fino ad arrivare alla garanzia della segretezza della denuncia; il tutto avendo cura delle vittime vulnerabili, le quali sono ascoltate esclusivamente da personale femminile.

È una rete ben strutturata, quella irpina, che cerca di contrastare questo fenomeno molto diffuso, arricchendosi giorno dopo giorno: ci sono i Comandi di Stazione per quanto riguarda i Carabinieri, i quali si impegnano a contrastare tale fenomeno fino al più piccolo paesino della provincia; continua l’attività la Polizia di Stato, che mira alla tutela delle fasce deboli con una struttura dedicata e ben consolidata.

Un valido contributo è dato anche dalle Case rifugio del nostro territorio: lavorano e si prendono cura delle vittime con grande professionalità; la rete si completa con la collaborazione dei servizi sociali, anch’essi attivi su tutta la provincia divisi per aree. Sono loro a garantire, in primo luogo, la vicinanza dei figli alle proprie madri. Un valido e concreto supporto proviene dalle strutture ospedaliere, come il Landolfi di Solofra ed il Criscuoli di S. Angelo dei Lombardi che hanno attivato un percorso rosa, dedicato alle donne vittime di violenza.

Si può uscire dal circuito della violenza. Lo si può fare. Ma occorre riporre, in primis, grande fiducia nelle istituzioni. Al loro interno, si scorgono grandi personalità al servizio del cittadino.
Professionalità, impegno, sensibilità: sono le parole chiave di un agire quotidiano che non si ferma. Ci sono persone in carne ed ossa pronte ad aiutare altre persone in carne ed ossa che hanno bisogno di aiuto. C’è una rete di contrasto alla violenza di genere e domestica che è reale, concreta, attiva.

L’Irpinia poggia la propria sicurezza su un meccanismo di tutela oliato, alla perfezione. L’ingranaggio funziona ma è ovvio che, da soli, non si va da nessuna parte. Le istituzioni sono vicine alla gente, i cittadini devono essere sempre più vicini alle istituzioni.