VIDEO/ Referendum, Grossi: “Il mio No contro l’accentramento del potere, oltre la politica e Renzi”

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“Il mio No al Referendum Costituzionale non è di natura politica o di convenienza”: così il consigliere comunale di Grottolella nonché membro del Comitato No al Referendum, Marco Grossi, risponde a specifica domanda sull’imminente plebiscito del prossimo 4 dicembre.

Il viaggio tra le ragioni del Sì e del No continua, per il giurista Grossi bisogna andare oltre la politica – e Renzi – e fare una riflessione approfondita della riforma dal punto di vista esclusivamente tecnico.

“Protagonista di questa riforma è il Governo a discapito del Parlamento – spiega il consigliere ai microfoni di Irpinianews – Il paradosso è che le due camere sono completamente estranee ad un ipotetico rinnovamento che si propone di cambiare ben 47 articoli della nostra carta costituzionale”.

Entrando nel merito della riforma costituzionale il rischio è quello di un forte accentramento del Governo centrale nei confronti delle autonomie locali.

“La riforma svilisce di fatto il ruolo degli enti locali, è prevista una clausola di supremazia in virtù della quale il Parlamento, su iniziativa del Governo, può addirittura legiferare nelle materie di competenza delle Regioni. Non solo, in capo allo Stato Centrale sono riportate alcune materie strategiche, quali le infrastrutture, la Protezione Civile e l’energia. Tutti temi fondamentali. In atto c’è uno stravolgimento dell’articolo 117 della Costituzione, che ridimensiona notevolmente gli enti periferici”.

Una riforma che si pone in piena antitesi con quella del 2001, voluta sempre dal CentroSinistra: “La riforma del Titolo V valorizzò il sistema delle autonomie locali e delle Regioni, ora si sta facendo esattamente l’opposto”.

Voto dovere civico per Grossi, che chiosa con un appello a recarsi alle urne: “Votando No difendiamo la nostra bella Costituzione, ma difendiamo soprattutto il nostro futuro. Il principio della sovranità popolare è messo a rischio e va tutelato in ogni modo. Il pericolo maggiore è quello di perdere il nostro potere di scelta e di decisione”.