Era stato arrestato dai Carabinieri alle prime ore del mattino dello scorso 22 Luglio, dopo essere stato colto in flagrante mentre era intento ad appiccare un incendio in un bosco di Atripalda.
Oggi la condanna a due anni e sei mesi di reclusione per il trentenne incensutato originario della Città del Sabato che, quest’oggi, 24 Luglio, è stato sottoposto a giudizio per direttissima presso l’aula penale “A” del Tribunale di Avellino alla presenza del Comandante della Stazione dei Carabinieri di Atripalda Costantino Cucciniello, del Magistrato Giulio Argenio, del legale della difesa Rolando Iorio e del vice procuratore ordinario Cecilia De Asmundis che, per il giovane, aveva chiesto una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione dopo la richiesta di rito abbreviato effettuata dall’avvocato Iorio.
Ad aggravare la situazione del trentenne anche il suo maldestro tentativo di fuga poiché, alla vista delle Forze dell’Ordine, il giovane aveva tentato di nascondersi e di sottrarsi all’arresto ed alla perquisizione personale, a seguito della quale era stato rinvenuto un accendino perfettamente funzionante ed ancora caldo.
“Si tratta di un reato sicuramente grave – ammette l’avvocato Rolando Iorio – e purtroppo quello degli incendi dolosi è un fenomeno che si sta diffondendo sempre di più nel nostro paese e nel nostro territorio. In questo caso si è trattato di un incendio di piccole dimensioni, ed anche grazie all’intervento tempestivo dei VVF non ci sono stati danni a persone. Quella chiesta dalla Procura era stata una condanna abbastanza elevata, ma siamo riusciti a far si che per il giovane la condanna venisse dimezzata e che potesse scontarla in regime di arresti domiciliari, vista la mancanza di precedenti penali a suo carico. La flagranza di reato ha comunque reso necessario il giudizio per direttissima, ma ricorreremo senz’altro in appello per chiedere un’ulteriore diminuzione della pena”.