VIDEO / Castellina-De Mita, a Casina del Principe la riedizione del compromesso storico: “Democrazia in pericolo, bisogna salvarla”

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Luciana Castellina e Ciriaco De Mita

Alfredo Picariello – “Forse oggi è meglio essere sindaco di Nusco che Presidente del Consiglio”. Luciana Castellina rompe così il ghiaccio con i tanti giovani, e non solo, a Casina del Principe. Lei e Ciriaco De Mita sono i protagonisti del confronto con i “Millenials” avellinesi, organizzato dall’associazione Avionica. A Casina del Principe va in scena il “prosieguo” del compromesso storico tra Pci e Dc perché sono tante le cose, si scopre, che hanno accomunato e accomunano la politica nata a Roma nel 1929 (giornalista e scrittrice italiana, parlamentare comunista, più volte eurodeputata, autrice di numerose pubblicazioni, presidente onoraria dell’Arci dal 2014, cofondatrice de “Il Manifesto”) e l’ex Presidente del Consiglio, oggi primo cittadino di Nusco.

I due sono d’accordo, in particolare, sul presente della politica italiana. “Oggi – dice la Castellina – la crisi della democrazia è gravissima e pericolosa. Il punto fondamentale è come salvare la democrazia”. De Mita rilancia – in un passaggio ribadisce “sono stato e sono un democristiano convinto” – : “Mi vergono di vivere in una comunità senza pensiero. Non si può essere rappresentati da un Ministro (chiaro il riferimento a Salvini) che per un anno e mezzo, invece di fare il Ministro, si è speso in una mediocre propagaganda elettorale. Se in molti lo hanno seguito e lo seguono, abbiamo il dovere di fare qualcosa per correggere questo stato di cose”. Luciana Castellina ricorda l’ultimo editoriale di Luigi Pintor (famoso giornalista). “Ogni volta concludeva il suo editoriale con un Moriremo Democristiani. Nell’ultimo, ha scritto: Moriremo democristiani. Speriamo. Noi comunisti abbiamo sempre seguito da vicino le vicende della sinistra democristiana. E quando si affrontava l’argomento della “Base”, si parlava sempre di De Mita. Ricordo che Napoli veniva definita l’Avellino marittina. Con questo si affermava l’egemonia politica di Avellino su Napoli”.

“Non è vero – prosegue l’ex rappresentante del Partito Comunista – che nel ‘900 da una parte ci fosse il Pci e dall’altra la Dc. I rapporti tra questi due partiti sono stati sempre molto stretti. Una parte della Democrazia Cristiana aveva una visione molto simile alla nostra. Del resto, noi eravamo molto interessati ai rapporti con il mondo cattolico. Il 90% del nostro elettorato era cattolico”.

“La Castellina è sempre stata una persona dall’intelligenza viva e dialogante”, afferma De Mita. “C’è sempre stato più dialogo con la sinistra comunista che con quella socialista. Questo Paese ha subito un pericoloso corto circuito quando si è voluto dare alla Magistratura un ruolo salvifico: è stato un grande errore”.

Il confronto con i giovani è un’interessante conversazione tra i due che si scambiano reciproche battute di stima e di affetto. “Credevo di morire a 89 anni”, scherza De Mita. “Ora spero di ritrovarmi qui il prossimo anno con Luciana”. “Sei più vecchio di me, non pensavo ci fossero persone più anziane di me”, dice la Castellina.

Si parla di argomenti di grande interesse, con tanti aneddoti: la Costituente, De Gasperi, Aldo Moro, il compromesso storico. “Il ‘900 – riflettono – non è stato solo un secolo di errori o di orrori, come si vuol far credere. E’ stato un secolo di grandi scoperte e conquiste”.