VIDEO/ Carabinieri, Merone saluta l’Irpinia: “Reati in calo. Lascio un popolo onesto e sano”

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“La gente irpina è sana, onesta, laboriosa. Chi mi succederà dovrà far capire ai cittadini che dall’Arma dei Carabinieri, così come da tutte le forze di polizia, avrà sempre e solo disponibilità e collaborazione”.

A distanza di poco più di un anno dal suo insediamento al Comando provinciale dei Carabinieri, Francesco Merone lascia l’Irpinia per assumere dalla prossima settimana un prestigioso incarico di Stato Maggiore presso il Comando regionale in Calabria.

Irpino di nascita (è originario di Venticano), Merone stamane ha incontrato la stampa per salutare la cittadinanza della provincia e fare il punto su quanto fatto nell’arco dei 13 mesi trascorsi al Comando di Avellino.

“Lascio con estremo dispiacere – ha detto il comandante dei carabinieri irpini – Per me è stato un onore lavorare qui nella mia terra, così come è stato un onore guidare i miei 800 militari. Ad Avellino abbiamo instaurato una grande sinergia con la Polizia, le Fiamme Gialle e le forze dell’ordine in generale, così come con la Prefettura e la Procura. Tutto questo ha portato a grandi risultati. Ecco perchè possiamo parlare di reati in netto calo, di aumento dei controlli, delle denunce, dei fogli di via obbligatori”.

Assumerà il comando ad interim il Tenente Colonnello Giuseppe Borriello.

Solo tra qualche mese si conoscerà il nome del successore di Merone: “Siamo militari ed era logico che accadesse anche questo nuovo passaggio – ha continuato – Ho sposato questa vita 29 anni fa. Andrò a Catanzaro per assumere un incarico di prestigio che mancava nel mio curriculum. L’attenzione  dei Carabinieri così come quella della Polizia e della Guardia di Finanza continuerà a essere altissima, specie nei territori a rischio come quello del Vallo Lauro, da sempre al centro delle chiacchierate mattutine che sono intercorse in questi mesi con i colleghi della Questura e delle Fiamme Gialle”.

Infine, il saluto ai suoi uomini, “… validi e preziosi collaboratori”, e una battuta finale: “Tornerò nella mia terra, non da comandante provinciale dell’Arma e neanche per ricevere il Tommariello d’Oro. Quello mi è stato già dato”.

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