VIDEO/ Bomba al negozio di animali, arrestati gli attentatori: ecco le immagini video

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Sarebbero due i soggetti individuati dalla Questura di Avellino, ritenuti essere i responsabili dell’esplosione della bomba carta che lo scorso febbraio scosse una tranquilla notte a rione Valle ad Avellino.

I due, un 34enne un 24enne di Monteforte Irpino, sono stati arrestati (il primo ai domiciliari, l’altro con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, ndr) dagli agenti della Mobile, coordinati da Marcello Castello, con l’accusa di estorsione aggravata, incendio doloso, minacce gravi e violazione della normativa delle armi.

Le indagini sono partite subito dopo l’esplosione dell’ordigno avvenuta la notte tra i 3 e il 4 febbraio di quest’anno in contrada Valle ad Avellino ai danni del negozio di animali Gli Amici di Zucchero.

Grazie alle immagini delle telecamere, gli agenti della Mobile sono riusciti a risalire all’identità dei due.

castello-questura-avellinoI FATTI – I fatti risalgono all’inizio di febbraio, quando esplose una bomba carta di ingenti dimensioni sulla saracinesca del negozio di animali di Valle, ad Avellino Gli amici di Zucchero.

Secondo quanto riportato stamane in conferenza stampa dal vicequestore Castello, pochi giorni prima, l’automobile della vittima, 30enne legata sentimentalmente al proprietario dell’esercizio commerciale, era stata data alle fiamme.

Subito dopo, anche la saracinesca del negozio di Valle era stata incendiata ed il cane della donna avvelenato. Per non farsi mancare niente, i due malfattori avevano cominciato a rivolgere minacce continue ed incessanti alla loro vittima, anche attraverso i moderni social network, in particolare Facebook e attraverso l’app WhatsApp.

A spiegare il movente di una condotta tanto riprovevole, il dirigente della squadra Mobile della Questura di Avellino, Marcello Castello: “Il movente è stato una rivalsa di natura lavorativa. La vittima aveva interrotto il rapporto lavorativo con l’autore del reato, impegnato nello steso settore, e questo ha coinciso con una serie di perdite economiche che hanno scatenato la sua rabbia. Tanto più – ha aggiunto Castello – che si tratta di un contesto lavorativo con un giro d’affari rilevante”.

In pratica, uno degli autori dei reati, il 34enne, si sarebbe fatto aiutare nel suo progetto vessatorio da un amico, già noto alle forze dell’ordine anche per reati connessi allo spaccio di droga. I due avrebbero quindi preso a tormentare la donna, impedendole finanche di svolgere la sua attività e quindi configurando anche l’estorsione, ed il suo compagno, con annesso il negozio, indirettamente coinvolto perché a lei vicino.

“La vicenda aveva destato parecchio scalpore. – ha ricordato Castello – Molti dei reati contestati sono avvenuti in concorso. L’evento più sgradevole resta l’avvelenamento del cane. Ma gli autori dei reati potevano spingersi ben oltre”.