Tomasone: “Lasciamo progetti per 93 milioni. Nuove scuole e Tribunale, idee fantasiose”

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Marco Imbimbo – Un resoconto su quanto è stato fatto e su tutto ciò che verrà lasciato in eredità, ma anche un monito ai nuovi candidati sindaco. «Non li sento parlare di Puc», spiega Ugo Tomasone, assessore all’Urbanistica accusando anche di «proposte fantasiose», chi annuncia nuovi campus scolastici  e Tribunale: «Non sanno di cosa parlano».

Questa mattina, insieme al primo cittadino, Paolo Foti, ha fatto il punto della situazione sul lavoro svolto in questi anni, con «93 milioni di euro di opere finanziate» da lasciare in eredità a chi verrà dopo. Interventi che riguardano la città a largo raggio.

«C’è la riqualificazione delle periferie e il recupero del centro storico – spiega Tomasone. Non dimentichiamo i progetti strategici come il parco del Fenestrelle e un’attenzione particolare a quelle che sono le infrastrutture, come il tema della mobilità, quindi la stazione, il recupero di borgo Ferrovia e dei manufatti che fanno parte dell’accordo di programma realizzato con Ferrovie dello Stato».

Tutti progetti che, messi insieme, si traducono in un numero preciso: 93 milioni di euro di interventi. «Progetti già approvati approvati con atti amministrativi e fonti di finanziamento già individuate», precisa Tomasone.
Tra gli interventi, inoltre, ci sono anche le riqualificazioni di Palazzetto dello Sport, Campo Coni e stadio che rientrano nelle Universiadi 2019. «Abbiamo completato l’iter di competenza comunale e trasmesso i progetti a Napoli – spiega Tomasone. Ora tocca alla Regione fare le gare d’appalto».

Il clima da campagna elettorale con le consueti atti d’accusa da parte dei vari candidati, sta travolgendo anche Tomasone definito come “l’assessore degli alberelli lungo il Corso”, ma lui rilancia sottolineando come nessun candidato sindaco stia spendendo una parola sul Puc. «E’ uno dei tasselli fondamentali per lo sviluppo della città di Avellino e deve essere, necessariamente, uno dei temi centrali della campagna elettorale – ricorda l’assessore all’Urbanistica. Su questo argomento non ho sentito molte riflessioni e considerazioni. Rivolgerei una domanda ai candidati sindaco: vogliono rifare daccapo il Puc o adeguare quello esistente? Nell’uno e nell’altro caso devono spiegare le loro linee programmatiche. A partire da questo si può ragionare su quello che può essere lo sviluppo della vita amministrativa dei prossimi anni».

Qualche proposta, in realtà, è già venuta fuori come le ipotesi di un nuovo Tribunale e campus scolastico nella Ni01, la vasta area tra via Colombo e contrada Baccanico, che interessa anche l’autostazione. Proposte che, di fatto, vanno a stravolgere l’attuale Puc, ma che Tomasone reputa «idee irrealizzabili e fantasiose, per usare parole soft. La Ni01 ha una destinazione d’uso abbastanza precisa – sottolinea l’assessore. Queste cose non vanno raccontate, ma pianificate».

A cominciare dall’ipotesi di un nuovo campus scolastico, Tomasone spiega: «Ci vogliono dei soldi per costruirlo e bisogna anche spiegare chi li caccerebbe. Noi, però, stiamo già facendo un programma di recupero dell’edilizia scolastica esistente – ricorda l’assessore. Inoltre c’è già la progettazione del nuovo campus scolastico nell’ex Dante Alighieri, finanziato per un valore di 12 milioni di euro».

Mentre per quanto riguarda la costruzione di un nuovo Tribunale, sempre nella Ni01, puntualizza: «Prima di parlare bisognerebbe conoscere i numeri. Il Tribunale di oggi è di 15 mila mq e dovrebbe arrivare a circa 20 mq di superficie lorda di pavimento. E’ totalmente irrealizzabile nella Ni01. Sarebbe più ragionevole parlare di un riutilizzo dell’ospedale di viale Italia per la dislocazione degli uffici giudiziari».

Tornando al tema delle linee programmatiche sul Puc, l’assessore all’Urbanistica rivendica anche il lavoro che è stato avviato da questa amministrazione: «Siamo arrivati in commissione urbanistica con le linee programmatiche, poi ci siamo dovuti fermare per vari motivi, però mi fa piacere rivendicare che abbiamo bloccato gli interventi nelle zone “B sature”, grazie agli atti di programmazione (di recente approvati in consiglio comunale, ndr). Per i prossimi tre anni non sarà possibile costruire cortili dei palazzi e nelle aree verdi, come invece è successo finora».