Teatro, 790 mila euro di debiti. Caos gestione, Preziosi: “Basta speculazioni politiche”

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Dino Preziosi

Marco Imbimbo – I due binari paralleli su cui viaggia la questione teatro sono stati affrontati dalle commissioni “Trasparenza” e “Cultura”. Da un lato c’è l’aspetto legato alla liquidazione in atto, dall’altro quello ancor più delicato sulla sua futura gestione. Sul primo punto, la commissione “Trasparenza” presieduta da Dino Preziosi, aveva invitato il commissario liquidatore, Marco Chiauzzi, per fare una ricognizione sul suo operato, ma ha dovuto disdire per impegni all’ultimo minuto. Ci ha pensato il segretario generale, Riccardo Feola, a tirare fuori un po’ di numeri. Ad oggi le istanze presentate dai creditori verso il teatro ammontano a circa 790 mila euro «ma l’ente ha i soldi per coprire questo passivo», ha precisato Feola. Sulla futura gestione del teatro, invece, le due commissioni hanno deciso di riaggiornarsi a giovedì, ma c’è molto scetticismo verso la proposta del sindaco Foti di esternalizzare l’intera struttura, mentre potrebbe prendere piede quella di Dino Preziosi di dare in gestione solo l’organizzazione della stagione teatrale, tramite una manifestazione d’interesse.

Tornando alla liquidazione, Feola ha annunciato che entro la fine del mese «il liquidatore (Chiauzzi, ndr) potrebbe procedere alla formazione della massa passiva e al successivo bilancio di liquidazione». Le istanze presentate dai creditori, infatti, sono in corso di verifica ed «è possibile che non tutte verranno ammesse», ha sottolineato Feola. Anzi la cifra potrebbe ridursi di circa 120 mila euro se, come si prevede, alcune istanze verranno rigettate per mancanza di documentazioni. Una cifra dei debiti, quella che sta maturando, che non mette in allarme l’ente. «Il Comune ha i soldi per coprire il passivo che è emerso – spiega Feola – perché già sul conto dell’Istituzione ci sono circa 570 mila euro, altri 200 mila erano destinati al teatro per il 2017 e che il Comune ha preservato per la liquidazione, poi c’è il contributo 2015 della Regione che è in fase di liquidazione, quindi siamo in linea con le richieste».

Se la fase di liquidazione, seppur non nei tempi inizialmente previsti, sta per giungere a conclusione, sulla futura gestione del teatro continua a regnare il caos. Le due commissioni, con l’eccezione di Ida Grella, hanno mostrato più di una perplessità sull’esternalizzazione dell’intera struttura. Secondo Preziosi, infatti, non sarebbe necessaria, ma si potrebbe procedere con una manifestazione d’interessi per individuare un soggetto terzo a cui affidare l’organizzazione della sola stagione teatrale. «D’altronde anche l’anno scorso, in piena emergenza, si è deciso di affidarla al Teatro Pubblico Campano. Il Comune, però, si dovrebbe riservare la gestione dei saggi di danza, che portano introiti importanti. Quello che deve finire immediatamente è che il teatro sia oggetto di speculazione politica e spartizione di potere», ha sottolineato. Per Alberto Bilotta, Udc, la vicenda del teatro ha assunto «toni patetici. Dopo un anno e mezzo l’unica soluzione è quella di esternalizzarlo, l’amministrazione non è riuscita a produrre nessuna soluzione valida». Molto critica anche Adriana Percopo sull’esternalizzazione: «In questo modo si depaupera il ruolo del consiglio comunale perché non avrà più voce in capitolo sul teatro, cosa che in realtà succedeva anche in passato».

Le due commissioni, però, hanno deciso di non mettere ancora ai voti la proposta del sindaco Foti, ma di riaggiornarsi a giovedì anche per meglio definire quella che potrebbe essere una proposta alternativa da portare lunedì prossimo in consiglio, quando si discuterà del futuro del teatro. L’idea avanzata al tavolo da Dino Preziosi potrebbe trovare il consenso dei due organismi e quindi farla arrivare in Aula. Ma ciò che succederà, poi, in quella sede è ancora tutto da definire viste anche le sedute precedenti che si sono risolte con un nulla di fatto.