“Sono diventato l’emblema del processo Stato-Mafia. Ma io ho sempre lottato la mafia, sono stato sempre contro l’attenuazione del carcere duro ai boss”.
Queste l’ultimo appello dell’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, accusato di falsa testimonianza, dai giudici del processo “Trattativa Stato-Mafia”, che questa mattina si sono riuniti in camera di consiglio, per la decisione finale.
Dopo 220 udienze ed oltre 200 testimoni il presidente della Corte d’assise di Palermo, Alfredo Montalto, ha dichiarato concluso il processo.
A giudizio, ci sono uomini delle istituzioni e boss di Cosa nostra, accusati dalla procura di Palermo di aver intrattenuto un dialogo segreto durante la stagione delle bombe mafiose del 1992-1993.
Al momento è difficile formulare una previsione sulla data della sentenza per uno dei processi che più ha fatto parlare negli ultimi anni, dove boss, politici e carabinieri sono accusati di avere intavolato un dialogo scellerato tra la mafia e le istituzioni.
Mancino deve rispondere del reato di falsa testimonianza, per lui sono stati chiesti 6 anni di carcere.
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