Sciopero docenti universitari, in migliaia salteranno gli esami d’autunno

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Dal 28 agosto al 31 ottobre, almeno 5.444 professori universitari italiani sciopereranno un giorno, saltando l’appello autunnale delle loro sessioni d’esame, con eventuali deroghe solo in caso di esame finale che serva agli studenti per la laurea nella sessione in corso.

Tuttavia, saranno migliaia gli studenti in tutta Italia a dover mettere in stand by la loro carriera universitaria, per lo stop alle valutazioni di profitto.

Sono almeno 79 le Università italiane che saranno interessate dalla mobilitazione, nata su impulso del Movimento per la Dignità della docenza universitaria, atta ad ottenere l’adeguamento dello stipendio dei docenti universitari.

Per far valere le loro ragioni del loro appello (leggi qui) i professori hanno scritto prima a Renzi, poi al presidente della Repubblica e, ,dopo il cambio di governo, hanno avuto anche due incontri al Miur non ottenendo adeguate risposte, anche in virtù di lacune economiche in seno al Ministero dell’Economia.

In totale, come pubblicato sulla pagina ufficiale del movimento, sono state ben 10 le azioni messe in atto prima di arrivare allo sciopero della sessione d’esame autunnale:

Nel 2014 la lettera al Presidente del Consiglio (10000 firme); nel 2015 l’inizio dello “sciopero bianco”; nel mese di giugno 2015 la manifestazione nei Rettorati; sempre nel 2015, la lettera al Presidente della Repubblica (che la trasmise, cogliendone la rilevanza, al
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, 14000 firme); tra il 2015 ed il 2016 l’azione sulla VQR del 2015-2016 (con l’ottenimento dello sblocco parziale di classi e scatti stipendiali dal 1° gennaio 2016; il 16 novembre 2016, la lettera al Presidente del Consiglio contenente una ipotesi di sciopero dagli esami (10000 firme); il 27 novembre 2016, una ulteriore lettera al Presidente del Consiglio che ribadiva con maggior forza l’ipotesi di sciopero dagli esami; il 30 novembre 2016 l’incontro di una rappresentanza con due delegati della Presidenza del Consiglio (incontro rimasto senza alcun seguito); il 27 marzo 2017 il primo incontro avvenuto tra una rappresentanza del movimento e tre delegati del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che lasciava presagire qualche sviluppo positivo;
il 7 giugno 2017 il secondo incontro tra una rappresentanza e due delegati della Ministra dell’Istruzione (ottenuto solo dopo tre richieste al MIUR, in data 20 aprile, 11 maggio e 21 maggio scorsi, al fine di avere risposte), dopo il quale non si è avuto alcun riscontro positivo.

Intanto, non esistono liste ufficiali per quanto riguarda le adesioni allo sciopero da parte dei docenti, la cui partecipazione resta ad esclusiva discrezione di ciascuno, ed è per questo in costante evoluzione. Tuttavia, almeno per quanto riguarda l’ateneo di Salerno, dovrebbero essere almeno 86 i docenti che, già dai mesi scorsi, hanno dato parere favorevole alla mobilitazione.