Scandalo diplomi falsi alla Cisl: perquisiti anche gli uffici del Miur

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Renato Spiniello – Dopo la proroga delle indagini preliminari, firmata dal Procuratore della Repubblica di Avellino Rosario Cantelmo e dal sostituto Antonella Salvatore, erano saliti a sei gli indagati nell’ambito dell’inchiesta sui titoli falsi per accedere alla graduatoria per il concorso nel personale Ata venduti da un ex collaboratore esterno della Cisl Irpinia-Sannio. Indagine, come noto, nata dal servizio dell’inviato avellinese di Striscia la Notizia Luca Abete.

Il principale indiziato, Antonio Perillo, attualmente ai domiciliari con l’accusa di corruzione e falso in atto pubblico, si avvaleva infatti di un’oliata rete di collaboratori negli enti pubblici per accontentare le decine e decine di clienti che al prezzo di 2mila euro acquistavano i diplomi per acquisire maggiori possibilità di superare concorsi pubblici come quello per il personale Ata.

Proprio nell’abitazione di uno di questi collaboratori, anche lui indagato, i Carabinieri del Comando Provinciale, su decreto delle Procura, hanno effettuato perquisizioni e sequestri di documenti sospetti (attestati di frequenza a corsi di addestramento professionale di dattilografia digitale, attestati di conseguimento Eipass e altri diplomi di qualifica professionale utili ai fini della graduatoria del personale Ata).

Le perquisizioni, a cui ha preso parte un consulente informatico nominato dalla Procura, sono state estese anche negli uffici di quest’ultimo, presso il Miur del capoluogo, dove l’indagato espleta la propria attività lavorativa.

L’indagine dunque va avanti, intanto per due degli indagati è stato chiesto il rinvio a giudizio e dovranno comparire dinanzi al giudice il prossimo 20 giugno.