Rifiuti, Lengua: “Sibilia è parte del centrodestra di Berlusconi”

0
73

Avellino -“C’è un lavorio diffuso per costruire un fronte unito di tutta la provincia, attorno a Sibilia, per sventare il pericolo della discarica sul Formicoso. La cosa sconcerta e lascia stupiti”. Così il segretario provinciale del PD, Caterina Leungua, che aggiunge: “L’emergenza rifiuti – Berlusconi lo aveva decretato- sarebbe dovuta, e da tempo, essere finita. Il merito era tutto del demiurgo di Arcore, il presidente-spazzino, che speculando cinicamente sull’onda emotiva delle immagini dei cumuli di immondizie che invadevano Napoli e la Campania ha pure portato il centro-destra al governo in Regione ed in quasi tutte le Province campane. Era tutto falso: solo una recita per i gonzi. Oggi tutti lo sanno; la situazione è sostanzialmente la stessa; i problemi sono rimasti eguali, ma le immagini sono scomparse dai teleschermi della Rai. Berlusconi, capito la mala parata, si sta guardando bene dal rinnovare i viaggi propagandistici che anche solo qualche mese orsono, a fianco dell’ineffabile Bertolaso, propinava a tutti noi. La Pasqua si preannunzia sotto cumuli di immondizia; le discariche esplodono; il termovalorizzatore pare inceppato. Nulla è stato fatto per dare una prospettiva di organizzazione “normale” a questo elementare servizio pubblico. Caldoro, di fronte alla incapacità dei suoi presidenti di Provincia a Napoli, Caserta e Salerno a fronteggiare i compiti affidati loro dalle leggi sulla “provincializzazione”, tenta la strada di nuove discariche e, in barba agli impegni sottoscritti con l’ultimo decreto, tenta di far passare un provvedimento che “sprovincializza”, che cioè scarica i guai di Napoli e dei Comuni della sua cintura sulle zone interne ed in particolare sull’Alta Irpinia. Ancora, le scelte della giunta regionale violano palesemente la legge n.1 del 24 gennaio 2011, che, per iniziativa del PD, ha cancellato la previsione di nuove discariche per utilizzare le cave abbandonate della nostra regione; ad oggi non è dato sapere per quali ragioni concrete non si dà seguito ad una legge dello stato. Per molti si tratterebbe di un altro colpo che una Napoli indistinta tenterebbe di mettere a segno contro l’inerme Irpinia. La politica non c’entrerebbe: tutti i prepotenti da un lato; i deboli, gli inermi, le vittime sacrificali, tutti da un altro lato. Noi non ci stiamo, innanzitutto perché tutto puzza ancora una volta di cinica mistificazione elettorale in rapporto alle imminenti elezioni a Napoli. Prima di avanzare una qualunque nuova proposta l’opinione pubblica ha il diritto a pubbliche scuse da parte di chi l’ha menata per naso. Ha diritto a spiegazioni convincenti sulle ragioni per le quali il Presidente della Provincia di Napoli, uomo di Cosentino oltre che di Berlusconi, non è sinora riuscito ad adempiere ai compiti a lui affidati per legge. Ha il diritto di sapere cosa di nuovo sia accaduto in pochi mesi, quanti sono quelli che sono passati dall’ultimo decreto sull’emergenza che cancellava il Formicoso a queste ore. E queste pubbliche scuse non riguardano solo Berlusconi e Bertolaso; riguardano l’intera classe dirigente del centro destra ed in particolare Sibilia e i molti deputati e senatori del centro-destra eletti nelle zone interne della Campania, tutti, allo stesso modo corresponsabili e conniventi con la “grande recita”. Sibilia non è solo il presidente della provincia, in quanto tale rappresentante di tutti, in questo territorio. E’ senatore del centro-destra – anche se spesso finge di dimenticarlo – ed è, con i suoi colleghi deputati e senatori, un sostegno vero e sostanziale di questo governo e di questa giunta regionale. Il suo mettersi alla testa delle popolazioni irpine avrebbe legittimazione qualora fosse in grado di scindere le sue responsabilità, dimettendosi da senatore e sciogliendo gli equivoci. Sarebbe una truffa capeggiare la rivolta nei giorni in cui sta ad Avellino e di essere supporto acquiescente di Berlusconi, Caldoro e finanche di Cosentino negli altri giorni della settimana. Si tratterebbe solo di un cinico trucco per mischiare le carte, per nascondere le responsabilità e fare in modo che nella notte tutte le vacche siano bigie. Lo stesso vale per l’UDC irpina e per i suoi rappresentati regionali. Non si può asserire che l’accordo con Caldoro abbia soprattutto valenza programmatica lasciando intendere che uno dei punti fondamentali di tale programma sia la salvaguardia e la valorizzazione delle zone interne e distinguersi, ma solo a parole, da Caldoro sugli ospedali come sulla monnezza, ma restando comodamente seduti ad occupare e dividersi le postazioni di potere. Questa storiella che l’Irpinia abbia solo nemici “esterni”, a Napoli, a Roma, al Nord, è una cinica menzogna. Le politiche che penalizzano l’Irpinia hanno padri e padrini: si tratti di tagli alle prospettive economiche, ai servizi o all’uso penalizzante del suo territorio. E questi padri e padrini hanno supporti in Irpinia. Sibilia è uno di questi e non il meno importante”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here