Ponte Morandi, il Gip alla Procura: “Pressioni sui periti”. Si valutano gli estremi di reato

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Foto Ufficio Stampa Vigili del Fuoco/LaPresse16/08/2018 Genova, ItaliaGenova, crollo ponte Morandi: lavori notturni dei Vigili del Fuoco con macchine operatriciNella foto: crollo ponte Morandi, lavori notturniDISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE

“Pressioni sui periti da parte dei consulenti degli indagati”. E’ la segnalazione del Gip del Tribunale di Genova Angela Nutini alla Procura, che sta indagando sul crollo del Ponte Morandi.

Oggi si dovrà tenere il secondo incidente probatorio sulle cause del crollo e il giudice ha segnalato ai magistrati inquirenti il comportamento dei consulenti degli indagati, che avrebbero fatto pressioni sui periti del Gip.

Quest’ultimi hanno scritto al giudice di “ricevere pressioni costanti dai consulenti delle parti e di non essere sereni nello svolgimento del loro lavoro”.

La segnalazione è arrivata così sulla scrivania del procuratore Francesco Cozzi, che valuterà se vi siano gli estremi di reato. Sarebbe, in questo caso, l’ennesimo filone d’indagine che coinvolge Autostrade per l’Italia, plurindagata per il crollo del Morandi dalla Procura di Genova ma anche da quella di Avellino, che sta indagando sulla sicurezza della rete gestita dalla società del gruppo Atlantia dal 2013, da quando un bus turistico ha sfondato le barriere del viadotto Acqualonga finendo nella scarpata e causando 40 vittime.

Dopo le condanne in primo grado si discuterà il prossimo 28 gennaio del ricorso in Appello presentato dal procuratore di Avellino Rosario Cantelmo, intanto l’inchiesta-bis del magistrato sulla sicurezza e la manutenzione di barriere, viadotti e gallerie prosegue.