Pd, magistratura su Rotondi e Cervinara. D’Amelio: “Da annullare tutte le tessere”

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«Io non avrei riaperto il tesseramento, anzi annullerei tutte le nuove tessere». Non va per il sottile Rosetta D’Amelio in merito a quanto sta succedendo nel Pd sul caso tesseramento e quelle 3500 nuove iscrizioni in appena due giorni.

«Personalmente ero favorevole allo svolgimento del congresso straordinario da fare con le tessere del 2016, verificando, ovviamente, se c’erano delle contraddizioni. La scelta del nazionale è stato di riaprire il tesseramento – aggiunge – e, nonostante il poco tempo a disposizione, ci siamo ritrovati di fronte a un eccesso di tessere. Sarà il commissario adesso a verificare eventuali anomalie, ma per quel che mi riguarda io sarei per annullare tutte le tessere 2017 e tornare a quelle precedenti. Chiaramente facendo una verifica sugli iscritti online se l’hanno ritirata realmente».

Lo stesso commissario Ermini si è detto sorpreso di fronte a tutte queste tessere sottoscritte in pochi giorni, sottolineando come questi numeri non siano riscontrabili neanche in province come Bologna o Firenze. «Ermini è persona di grande spessore politico e culturale, ma viene da un’altra realtà – sottolinea -. Quando io ribadivo che non si dovesse riaprire il tesseramento, ma procedere con il congresso straordinario, lo facevo proprio perchè il Mezzogiorno è realtà ben diversa».

E intanto il tesseramento in Irpinia, relativamente a quello 2016 che si è chiuso pochi mesi fa, rischia di diventare argomento giudiziario, come svela D’Amelio. «A Napoli la Magistratura, acquisendo degli atti sul tesseramento 2016 nel capoluogo partenopeo, ha sequestrato anche quelli di Cervinara e Rotondi. Spero che vada a verificare, uno per uno, chi erano le persone trasparenti che avevano chiesto le tessere e chi no. Davvero possiamo fare chiarezza – prosegue – per capire se ci sono scontri personali e locali, ma se non lo sono e ci troviamo di fronte ad operazioni in chiaro scuro allora sarò la prima che andrà dalla Magistratura. Sono Felice che a Napoli si stia mettendo un punto sulla questione».

Nel frattempo la fase congressuale va avanti, lunedì sarà il giorno ultimo per presentare le candidature su cui sta lavorando anche la sua area, allontanando, al momento, l’ipotesi di una candidatura unitaria: «Io sono per più candidature, perché possono garantire un dibattito più chiaro. Noi stiamo ragionando su tre nomi: Pasquale Gallicchio, Lara Lanni e Ivo Capone. Poi vedremo quale di questi sia il più spendibile».