Paolo Ferraro: “Avellino una città fantasma, ripartiamo da commercio, sport e periferie”

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Paolo Ferraro, 42 anni, progettista grafico e attivista storico del centrodestra avellinese, è pronto a correre per le elezioni amministrative del capoluogo con la lista di Primavera Irpinia. Per lui è la seconda esperienza dopo il discreto risultato raggiunto nel 2013 con la lista Prodest. Da sempre impegnato nel sociale, soprattutto nel quartiere di Valle, ha sostenuto negli anni tutte le iniziative dei movimenti e associazioni animati da Sabino Morano.

Ferraro, come nasce la sua candidatura?

Non è altro che il naturale sbocco del mio impegno politico iniziato nel lontano 1998 all’interno di Azione Giovani, movimento giovanile di An guidato all’epoca da Morano. Rimasi affascinato dal loro spirito di gruppo e dal modo di relazionarsi alle persone e da allora non ci siamo mai divisi. Nel 2007, per essere maggiormente vicini alle esigenze del territorio, aprimmo anche un sindacato di categoria per i piccoli imprenditori. Svolgevo assistenza fiscale e attività di previdenza sociale e ho imparato a interfacciarmi con i commercianti che in questa città sono troppo spesso abbandonati a se stessi.

Qual è il tema che più le sta a cuore?

Il mio sguardo è da sempre rivolto alle periferie. Sono orgogliosamente originario del rione Valle, un quartiere residenziale che con i suoi 6mila abitanti rappresenta un punto importante della realtà cittadina. La mia non è retorica, anzi. Sono da sempre attivo nei vari comitati di quartiere e nelle associazioni, anche parrocchiali, che animano la mia realtà. Non temo smentite quando dico di essere diventato ormai un punto di riferimento per gli abitanti di Valle e spero che finalmente questa realtà, fino ad oggi sempre tenuta fuori dal consiglio comunale a causa della polverizzazione del voto, riesca ad ottenere un valido rappresentante. Quindi, la mia campagna elettorale non potrà che essere focalizzata sui problemi di Valle anche se da dirigente politico di lungo corso ho imparato ad affrontare i problemi di tutti i cittadini, anche lontani dalla mia realtà e dalle mie idee, con passione, determinazione e impegno. Nel caso in cui venissi eletto in consiglio, il mio impegno sarebbe rivolto all’intera città, a partire dal Corso e dal centro storico dove abbiamo già previsto delle azioni tese a rilanciare il commercio grazie a una seria revisione del piano parcheggi.

Su quali punti si baserà la sua campagna elettorale?

Mi nutro di contatti umani. Ho una grande passione per il mio lavoro. Nel mio studio di grafico ogni giorno riesco a dare forma sia alle mie idee che a quelle degli altri e questo mi inorgoglisce. È un impegno che assorbe quasi tutte le mie giornate, ma ho sempre trovato un po’ di tempo anche per il pugilato. Purtroppo all’età di diciotto anni ho subito un grave incidente che non mi ha permesso di andare avanti nel mondo dei professionisti, ma col tempo mi sono ripreso e ora sono istruttore della “Contrada Boxe” e mi alleno al fianco del maestro Picariello e del campione italiano Tommasone. Anche in palestra non dimentico la passione politica che anima la mia vita e oltre al sano agonismo ai miei allievi insegno il valore fondamentale della legalità che passa sempre per il rispetto delle regole.

In caso di vittoria, quale sarebbe la sua prima azione a sostegno del mondo del pugilato?

Purtroppo il pugilato è uno di quegli sport definiti minori e, quindi, per tenere aperta una palestra c’è bisogno di finanziamenti e soprattutto del sostegno dell’amministrazione. Noi di Primavera Irpinia lo diciamo da tempo e lo abbiamo scritto anche nel programma che il rilancio delle attività sportive è irrealizzabile se non passa attraverso l’affidamento diretto degli spazi comunali alle associazioni.

Cosa manca in città?

Molto di più di quanto si possa pensare. Per molto tempo ho allenato alla Fighting Boxe e le lezioni si tenevano nella palestra della Dante Alighieri, oggi dichiarata inagibile. Basterebbe questo a far capire quanto la cattiva politica possa andare a incidere in ogni campo. Manca l’impegno e la volontà di risollevare le sorti di una città fantasma. L’impegno, è questo che è davvero mancato in questi anni in città. C’è stato fino ad oggi troppo disinteresse e chiusura da parte delle amministrazioni e nonostante i tanti sacrifici che fai e la passione che ci metti, a volte ti senti escluso. L’unica nostra colpa è quella di non aver mai amministrato la città. Spero che questa volta i cittadini, scegliendo Primavera Irpinia, ce ne diano la possibilità. Noi siamo pronti e maturi per il governo della città.