Nusco, l’opposizione attacca De Mita e abbandona il consiglio

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“Continua assenza sia nei Consigli che nelle giunte del Sindaco che di fatto lascia nel vuoto istituzionale l’intera azione politica del nostro comune”. E’ una delle quattro motivazioni che hanno spinto i due gruppi di minoranza (presenti Gianni Marino, Lucio Molinario ed Annamaria Prudente) ad abbandonare il consiglio comunale di Nusco in aperto contrasto con la gestione De Mita. In apertura di seduta i consiglieri di minoranza avevano espresso “solidarietà non  formale al Sindaco per  il furto subito in casa, non dimenticando di sottolineare, come agli inizi dell’anno, il gruppo “Nusco Futura” aveva   già segnalato la preoccupante situazione che si stava determinando sull’intero territorio nuscano ai danni di cittadini inermi ed isolati”.

Poi la decisione di abbandonare anche per la mancata istituzione della Commissioni Consiliare, “più volte promessa, per l’elaborazione di un DUP all’altezza della situazione attuale e fuori dalle logiche del “copia ed incolla”, la mancata costituzione “di una Commissione toponomastica per una definitiva sistemazione di una memoria storica utile al presente” e, si legge ancora dalla nota diramata dai consiglieri di minoranza, “per la persistente convocazione del Consiglio Comunale in orari mattutini anziché, come richiesto da sempre, in orari serali in modo da far partecipare la popolazione”.

“Per ultimo – ma non meno grave – l’aver portato in un consiglio Comunale straordinario  dei punti all’ordine del giorno cosiddetti “urgenti” ma che di fatto non lo sono. Infatti i gruppi di minoranza non hanno avuto né la documentazione necessaria  tanto meno il tempo materiale per documentarsi e approfondire il Piano di Assestamento Forestale, che dopo cinque anni, finalmente vede la luce. Il cosiddetto PAF  è  di estrema importanza per il territorio nuscano perché, funzionando come un vero e proprio piano regolare per la montagna, consentirà finalmente di poter presentare progetti inerenti al miglioramento boschivo: tagli, rimboschimenti, trasformazione del bosco ceduo in castagneto da frutto, miglioramento dei sentieri e percorsi di carattere ecologico ambientale”.

“La valorizzazione della montagna è un impegno programmatico strategico  che si dovrà  portare avanti, anche con la collaborazione di altri Enti, quali la Comunità Montana, Il Parco dei Monti Picentini e con la collaborazione delle associazioni preposte allo sviluppo della montagna come il CAI (club alpino italiano), nonché affiancando i privati nel percorso di miglioramento di questo grande bene”.

Per quanto riguarda infine  la situazione della conversione di Palazzo di Città  in scuola per l’infanzia, i Consiglieri hanno stigmatizzato “lo  spreco di denaro pubblico per un’operazione diventata e che diventerà sempre più improbabile nella realizzazione”.