Madaro: “Di presidente ce ne è uno solo, l’elezione non è legittima”

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Acs – Due presidenti in carica: uno è Donato Madaro, spodestato dalle dimissioni di due consiglieri del Cda il 30 giugno; e l’altro è Franco Maselli eletto neo-amministratore della società dalla maggioranza dei sindaci il 21 luglio dopo lo scioglimento dell’assemblea. Quale dei due sia legittimato all’incarico resta ancora da comprendere. Entrambi, nonostante si dichiarino aperti al dialogo, non vogliono cedere il passo all’altro, in quanto giurano di aver osservato le regole e di aver rispettato lo statuto della società. Una guerra all’ultimo colpo che mostra palesemente il divorzio definitivo tra Partito Democratico e demitiani che “dopo la separazione ricorrono ognuno al proprio avvocato per stabilire a chi spetta occupare la poltrona”. Sia l’uomo vicino a De Mita, sia l’ex presidente della Provincia hanno appunto consultato diversi pareri legali per rendere conto ai soci e alla cittadinanza di chi è il vero presidente legittimato a rivestire la guida dell’Alto Calore Servizi.
Oggi botta e risposta a suon di conferenze, tra Donato Madaro e il Partito Democratico. Il primo, dopo essersi consultato con il Consiglio di Amministrazione, ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione. “Di presidente in carica ce ne è uno solo – ha esordito Madaro – in quanto non c’è stata alcuna elezione perché non c’è stata alcuna assemblea. Ciò che è accaduto è solo la dimostrazione di quando la preponderanza politica si ripercuote su una società per azioni che deve tener conto di una giurisdizione differente da quella di un consiglio comunale”. Ricapitolando i fatti avvenuti la mattina prima dell’adunanza del 21 luglio: alle 11:45 è arrivata negli uffici della presidenza dell’Alto Calore una nota del delegato del sindaco di Sant Angelo dei Lombardi che diffidava il presidente dal procedere ai lavori. “A causa della fretta dovuta alla convocazione urgente dell’assemblea – ha spiegato Madaro – impostami dal colpo di mano subito il 30 luglio, oltre 7 comuni tra cui quello guidato dal sindaco Michele Forte non avevano ricevuto la notizia dell’assemblea. Ho quindi ritenuto opportuno rinviare i lavori per evitare contenziosi che avrebbero esposto la società al rischio di possibile cause legali che si sarebbero poi protratte nel tempo. Inoltre visto il clima creatosi ho preferito chiudere la seduta alle 19.30”.
Intanto ieri il nuovo consiglio di amministrazione ha protocollato e inviato una missiva intorno le 17.30 presso gli uffici di Corso Europa, nella quale si chiede al presidente uscente di riconoscere il nuovo Cda e di indire urgentemente una nuova convocazione per favorire il passaggio di consegne. “Prendo atto delle richieste inoltratemi – ha concluso Madaro – e a stretto giro, mi accingo nel rispetto dei tempi a convocare una nuova assemblea che abbia all’ordine del giorno quanto previsto per la precedente: nomina del presidente con allegato Cda. Intanto invito tutti gli esponenti politici a mantenere un contegno istituzionale perché ciò che leggo in questi giorni non ha alcun fondamento ma lede l’immagine della società”.

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