L’Ue introduce il Recovery fund, il premier: “L’Italia era in prima fila a richiederlo”

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“Questo Consiglio Ue ha segnato una tappa importante nella storia europea , tutti e 27 i Paesi hanno accettato di introdurre per reagire a questa crisi sanitaria, economica e sociale uno strumento innovativo, il Recovery fund: un fondo per la ripresa con titoli comuni europei che andrà a finanziare tutti i Paesi più colpiti tra cui l’Italia ma non solo l’Italia”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una breve diretta Facebook da palazzo Chigi al termine del Consiglio Europeo appena terminato.

Conte parla di un passo importante, in quanto è passato il principio che è uno strumento urgente, assolutamente necessario. “L’Italia – scandisce – è stata in prima fila a chiederlo e devo dire la verità: la nostra iniziativa con la lettera firmata dagli altri 8 Paesi è stata molto importante, perché uno strumento del genere era assolutamente impensabile sino adesso. Un nuovo strumento che si aggiungerà a quelli già varati e rende la risposta europea ci auguriamo molto più solida, coordinata ed efficace”.

La Commissione lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio tale strumento che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico.

“Ogni cammino di cambiamento comincia con un primo passo: massimo appoggio e complimenti al Presidente Conte per l’ottimo risultato ottenuto oggi, l’istituzione del Recovery fund, lo strumento che sollecitavamo ai partner europei, quello – spiega il Sottosegretario Carlo Sibilia – che proteggerà le economie in difficoltà e spingerà la ripresa.

Una vittoria del nostro premier, che grazie alla sua autorevolezza ha portato a casa un risultato ambizioso per l’Italia, per gli italiani e per gli europei. Ci siamo: siamo il governo della concretezza che, chiamato a fronteggiare la peggiore delle crisi sanitarie, sta mettendo in campo ogni risorsa per scongiurare una crisi economica senza precedenti. Oggi tacciano i delatori, oggi in Europa l’Italia c’è stata e c’è, con orgoglio, concretezza e capacità di dialogo e leadership” conclude l’esponente di Governo.