Indotto Whirlpool, 200 lavoratori a rischio in Irpinia. I sindacati “chiamano” Di Maio

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C’è preoccupazione tra le aziende irpine dell’indotto Whirlpool. Le segreterie nazionali Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL chiedono un incontro urgente al ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio.

“La nostra preoccupazione – scrivono – nasce con tutta evidenza dalla annunciata intenzione della multinazionale di chiudere lo stabilimento napoletano e dalla prospettiva che una eventuale riconversione possa escludere l’attuale indotto. È un tema estremamente complesso che tuttavia va tenuto nella più attenta considerazione vista l’importanza che queste attività rivestono per tanti lavoratori, le loro famiglie e per un territorio di cui è nota la fragilità economica. Per tutte queste ragioni ci aspettiamo che le specificità dell’indotto Whirlpool vengano attentamente valutate e considerate come un tutt’uno con le soluzioni da ricercare e trovare per lo stabilimento principale. A tal fine siamo a chiedere di poter partecipare al tavolo già avviato in merito alla vertenza Whirlpool o a un tavolo specifico ma non separato per l’indotto”.

Ricordiano che i comuni interessati nella provincia di Avellino sono quelli di Montoro, Forino e S.Angelo dei Lombardi dove insistono rispettivamente gli stabilimenti delle aziende Pasell (60% di produzione Whirlpool), Cellublook (70% di produzione Whirlpool) e Scame Mediterranea (100% di produzione Whirlpool) con circa 200 lavoratori coinvolti.