Il Liceo “Colletta” protagonista alle Olimpiadi delle Lingue Classiche

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Il professore Montanari con i tre ragazzi di Avellino

La scuola di Avellino protagonista alle Olimpiadi delle Lingue Classiche con il Liceo “Pietro Colletta”.  “Per completare il vocabolario della lingua greca GI ci sono voluti sei anni di lavoro e la collaborazione di un’equipe di studiosi. E neanche così abbiamo la certezza di aver esaminato tutto il lessico greco. Qualche anno fa, l’Università di Irvine in California, che ha prodotto una banca dati di testi letterari greci, ha rintracciato altri 30.000 vocaboli non contenuti nel GI. Se aggiungiamo i continui ritrovamenti di frammenti epigrafici e papiracei con vocaboli ancora sconosciuti, ci rendiamo conto che un vocabolario è ben lontano dalla completezza.” Sono queste le parole rivolte da Franco Montanari, autore del vocabolario della lingua greca GI, ai tre studenti del liceo Pietro Colletta che hanno partecipato alle Olimpiadi di Pavia.

L’incontro ha suggellato un’esperienza profonda e gratificante per i tre ragazzi avellinesi. Fabiana Mocella si è classificata terza nella sezione di Lingua Latina traducendo un brano di Tito Livio, Marco De Filippo, che alle Olimpiadi dello scorso anno era risultato secondo classificato per la sezione di Lingua Greca, ha vinto per il secondo anno consecutivo, con due poesie in esametri, il premio intitolato al famoso latinista Vittorio Cantucci. Angela De Santis, infine, ha sbaragliato tutti i concorrenti alle Olimpiadi regionali di Lingua Greca ed ha rappresentato la Campania alla finale nazionale.

I tre ragazzi, accompagnati dalla docente Simonetta Fontana, hanno partecipato alle Olimpiadi con il giusto spirito agonale, come richiede la classicità, e mai competitivo, sempre pronti ad aiutarsi. Sul loro futuro hanno già le idee chiare: sognano professioni importanti. Fabiana, ad esempio, vorrebbe studiare Lettere all’Università e fare l’insegnante, Marco, che ha già superato i test di ammissione alla facoltà di Medicina dell’Università Cattolica di Roma, farà il medico. Tutti e tre guardano al futuro con vero spirito umanistico: con humilitas, come recita il motto delle Olimpiadi di Lingue Classiche.