Gli ex parcheggiatori si affidano al Vescovo: “La politica ci ha abbandonati”

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Marco Imbimbo – A Palazzo di Città tutto tace, allora gli ex parcheggiatori hanno deciso di chiamare in causa il Vescovo di Avellino, Arturo Aiello. Questa mattina una delegazione si è recata a palazzo vescovile per illustrare la condizione in cui sono costretti a vivere da quasi un anno e mezzo. L’incontro è servito per chiedere al Vescovo di intercedere con le istituzioni affinchè possa essere individuata una soluzione al loro caso.

“Il Vescovo è una persona squisita – spiega Modestino Ambrosone al termine dell’incontro – ha ascoltato la nostra vicenda e ci ha garantito che avrebbe fatto un passaggio con le istituzioni. La volontà è quella di organizzare un tavolo con Prefetto, Sindaco, Questore e Procuratore. Ora aspettiamo sue notizie. Ha mostrato molta sensibilità per la nostra condizione e ci ha spiegato che si sarebbe confrontato anche con il direttore della Caritas, Carlo Mele”.

Insomma, in attesa che da Palazzo di Città si muova qualcosa, gli ex parcheggiatori hanno deciso di affidarsi al Vescovo. Anche perché la situazione in Comune non sembra sbloccarsi. L’ultima decisione presa in conferenza dei capigruppo, in merito a un’eventuale presa in carico degli ex parcheggiatori da parte del Comune, è stata quella di rinviare la pratica alle commissioni consiliari preposte, “Bilancio” e “Politiche sociali”. Il presidente del primo organismo, Alberto Bilotta, ha già annunciato che non convocherà la sua commissione in quanto, al momento, non c’è una pratica ufficiale dell’amministrazione su cui discutere. La commissione, dunque, rischierebbe di trovarsi a valutare solo una presunta volontà delle prese in carico, ma non un atto vero e proprio che chiarisca le mansioni da affidare agli ex parcheggiatori e le voci a bilancio da cui attingere i fondi per i loro compensi. Dall’altra parte, invece, Francesca Medugno, presidente della commissione “Politiche sociali”, ha precisato che, finchè la commissione “Bilancio” non avrà affrontato la materia, non potrà convocare il suo organismo per una valutazione. Il corto circuito a piazza del Popolo è ormai evidente, in pratica si è fermato tutto. “Le commissioni non sono state convocate, anzi sono saltate a data da destinarsi – sottolinea Ambrosone. E’ chiaro che andiamo incontro a molti mesi di stop sulla nostra situazione”.

Di questo passo la vicenda passerà nelle mani della prossima amministrazione: “Ormai siamo diventati le marionette della politica”, taglia corto Ambrosone.