Fma day, Ranaudo: “Serve unità per fronteggiare la crisi”

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Pratola Serra – La grande partecipazione di lavoratori all’Fma day di Pratola Serra ha fatto comprendere quante famiglie sono preoccupate per il loro futuro e per quello dei propri figli. “Ma in una giornata di grande attesa – è intervenuto Domenico Ranaudo – carica di aspettative, speranzosa di proposte ed assetata di rivendicazione per la tutela del posto di lavoro, dai sindacati – apparsi divisi più che mai – e dai pochi sindaci presenti, sembra non giungere nessun buon proposito per una lotta comune. Dei parlamentari e dei politici vari del centrodestra nessuna traccia. Tutti latitanti. Erano forse impegnati a chiudere gli accordi con De Mita per le prossime elezioni, che non contento del danno provocato dalla sfiducia all’amministrazione provinciale sta cercando di trarre maggior profitto possibile per mantenere il suo dominio sul territorio. E non importa se a farne le spese sono migliaia di famiglie. Ed intanto gli operai che ormai hanno perso qualsiasi forma di orientamento e punti di riferimento, non riconoscono più chi lotta a favore dei loro problemi. A maggior ragione se l’esponente irpino più illustre del governo Berlusconi, il ministro Gianfranco Rotondi, giorni fa ha invitato gli operai ad andare a cercare lavoro al nord. E così si avverte un senso di solitudine. Situazione che non favorisce altro che la sfiducia nelle istituzioni ed in una classe dirigente che in realtà si sta dimostrando sempre più sterile, insignificante, priva di qualsiasi capacità d’iniziativa e di reazione. E’ per questo che il problema va risolto sul territorio. Va risolto da chi riesce a toccare con mano la crisi reale. Bisogna organizzare un’unità di crisi composta da Rsu e sindaci. Ma dove ci sia il lavoro di mediazione tra gente ed istituzioni, da parte dei rappresentanti sindacali e dei parlamentari di questo territorio. Persone che hanno un ruolo grazie alla fiducia che questo territorio ha riposto in loro. Ed è giunto il momento di ricambiare. Di fare quello per cui sono stati investiti. Questo non è il momento di essere latitanti. Bisogna avere il coraggio di alzare la voce a difesa dell’economia e dell’occupazione dell’Irpinia e del Sud. Della gente, dei padri di famiglia, dei giovani di queste terre e della loro dignità. Mettendo da parte le appartenenze e gli interessi politici che attualmente albergano altrove”.

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