Caso Solofra, Prc: “Da Vignola e De Luca giustificazioni sconcertanti”

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Tony Della Pia
Tony Della Pia

Sul caso delle intercettazioni a Solofra, si registra la nota a firma di Tony Della Pia, segretario del Prc di Avellino e di Michele Solazzo, responsabile ambiente e territorio:

Il recente articolo pubblicato dal giornale “il fatto quotidiano” inerente alle intercettazioni tra il sindaco di Solofra Michele Vignola e l’ex senatore Enzo De Luca ha scatenato un’immediata reazione politica accomunata dalle legittime richieste di dimissioni di entrambi.

Abbiamo atteso qualche ora al fine d’ascoltare anche le ragioni degli attori chiamati in causa e, riteniamo che le giustificazioni assunte dagli stessi siano sconcertanti.

A nostro parere il punto evidente che caratterizza quest’ennesima e mediocre vicenda, è la pratica clientelare sovente adottata da chi ricopre ruoli politici e istituzionali, finalizzata a preservare consenso e potere.

Infatti, mentre il sindaco teme l’azione del comandante dei Carabinieri che, indagando sull’avvelenamento delle acque, avrebbe infastidito qualche potentato locale e minato un suo importante bacino elettorale, l’ex senatore tenta di tutelare i suoi contatti territoriali concentrati prevalentemente sul potere degli amministratori locali, millantando improbabili interferenze presso il Ministro competente.

Non è nostra intenzione entrare nel merito dell’inchiesta giudiziaria in corso, non ci compete, a nostro parere il misero siparietto inscenato dai protagonisti, esalta senza mezzi termini la cultura feudale radicata nella classe dirigente dominante, in questa terra e non solo, il popolo, gli uomini e le donne in carne ed ossa, secondo la loro idea, sono cortigiani nelle mani di chi movimenta le leve del potere economico, istituzionale e politico, in tal caso pensiamo che le responsabilità morali e politiche siano inequivocabili.

Detto ciò entriamo nel merito della questione, secondo le analisi condotte e recentemente diffuse dalla Goletta Verde di Legambiente, La Solofrana è inquinata in sette punti analizzati su otto a causa degli scarichi industriali, in alcuni casi abusivi, provenienti dalle aziende conciarie che durante il ciclo produttivo utilizzano prodotti chimici di ogni genere, secondo uno studio del Centro Ricerche Oncologiche di Mercogliano, nell’area si registra la maggiore percentuale di tumori polmonari e del colon retto, c’è da dire inoltre, che la Commissione Europea ha sollecitato, pena l’attuazione delle procedure d’infrazione, il nostro Paese ad adottare tutte le misure atte a risolvere il grave stato in cui si trova il torrente, evidenziando che l’Italia, nella fattispecie, sta violando la direttiva vigente in materia, non tenendo conto che i grandi agglomerati urbani situati lungo il suddetto bacino idrografico sono da ritenersi aree sensibili.

In Irpinia le indagini condotte dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF), hanno evidenziato che l’inefficienza dei sistemi depurativi ha provocato l’inquinamento delle acque dei fiumi Sabato e Calore contaminate da un’alta concentrazione, superiore ai limiti tabellari previsti dal Testo Unico Ambientale, di batteri escherichia coli, di azoto ammoniacale, di solidi sospesi e di tensioattivi totali, oltre ad un’illecita gestione delle acque reflue, con sversamento diretto senza alcuna attività di trattamento.

Ricordiamo tra l’altro che negli anni passati, i fanghi provenienti dalle aziende conciarie sono stati smaltiti in diverse discariche tra cui Difesa Grande di Ariano Irpino, con sospette procedure amministrative e comportando notevoli ripercussioni dal punto di vista ambientale, come già in passato denunciato prima da Rifondazione Comunista e poi dagli attivisti di Ariano in Movimento. E’ assodato, oramai, che l’Irpinia è attraversata da criticità legate ai temi ambientali che spaziano dalla scarsa applicazione delle norme in materia di tutela ambientale allo smaltimento illecito di rifiuti tossici e nocivi, Isochimica docet, fino ad arrivare all’infiltrazione camorristica che investendo nel settore ha individuato l’affare del secolo. Il fatto positivo consta nella nascita di numerose associazioni auto organizzate che hanno l’obiettivo di arginare questo fenomeno, noi riteniamo opportuno che tutte le coscienze critiche si coordino in conformità a un progetto finalizzato a liberare la nostra terra dai tentacoli di questa piovra. Nello stesso tempo, occorre fare chiarezza riguardo alle criticità sopra esposte e spingere le Istituzioni preposte Regione Campania in primis a predisporre un piano di bonifica non più rinviabile. Annunciamo fin d’ora un’azione, tramite la nostra parlamentare europea Eleonora Florenza, presso la commissione ambiente.