Avellino Calcio – Calcioscommesse, il punto dopo la sentenza di primo grado

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Claudio De Vito – L’Avellino incassa il colpo e rilancia. E’ stata la tanto attesa giornata della sentenza di primo grado sul calcioscommesse accolta in casa biancoverde con un mix di sollievo e nervosismo, a giudicare dal commento del presidente Walter Taccone. Che allo stesso tempo ha annunciato il reclamo in appello: la battaglia giudiziaria sportiva prosegue ad oltranza.

Nonostante lo sconto del Tribunale Federale Nazionale, i tre punti di penalizzazione inflitti nell’attuale classifica non vanno giù al club di Piazza Libertà determinato ad uscirne pulito proprio come i suoi tesserati, ex (Fabio Pisacane, Raffaele Biancolino, Mariano Arini e Maurizio Peccarisi) e non (lo stesso Walter Taccone e Luigi Castaldo).

L’Avellino paga a titolo di responsabilità oggettiva per le condotte di Francesco Millesi (cinque anni di squalifica) e Armando Izzo (diciotto mesi la sanzione), suoi calciatori all’epoca dei fatti, oltre che di Luca Pini (cinque anni anche per lui). Tutti prosciolti i deferiti per omessa denuncia con Walter Taccone capofila.

Il Tribunale Federale Nazionale ha emesso il verdetto andando direttamente al merito. Infondata secondo i giudici del primo grado l’eccezione preliminare riguardante la perentorietà della decorrenza dei termini. Un’eccezione che, qualora accolta, avrebbe fatto saltare l’intero procedimento ma che l’avvocato Eduardo Chiacchio presenterà nuovamente in appello sulla base di una pronuncia del Collegio di Garanzia del Coni immediatamente successiva all’udienza di venerdì scorso.

Il ricorso dell’Avellino attraverso il suo legale però riguarderà principalmente il merito, ovvero la penalizzazione di tre punti. Ricorrerà contro le decisioni del TFN anche la Procura Federale, interessata in primis a pareggiare la penalizzazione con la propria richiesta (sette punti) al pari dei club invischiati nella lotta salvezza con l’Avellino ammessi quali terzi portatori di interessi. Le parti ricorrenti hanno a disposizione sette giorni dal ricevimento degli atti per proporre il reclamo. La sentenza d’appello della Corte Federale è attesa tra fine aprile e inizio maggio