Calcioscommesse, Chiacchio insiste sull’annullamento del processo

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L’inviato a Roma, Claudio De Vito – E’ stato il giorno delle difese in via Campania 47, davanti al Tribunale Federale Nazionale, dove l’Avellino difeso dall’avvocato Eduardo Chiacchio si è recato per opporsi alla richiesta di sette punti di penalizzazione avanzata dalla Procura Federale lo scorso 3 marzo nell’ambito del procedimento sul calcioscommesse.

E proprio l’insistenza del legale del club biancoverde è l’aspetto rilevante dell’udienza romana durata circa tre quarti d’ora (dalle 14:15 fino alle 15 circa). Chiacchio insiste sull’eccezione preliminare-procedurale, vale a dire sulla perentorietà del termine di trenta giorni tra la chiusura delle indagini e la notifica dell’atto di deferimento. Perentorietà respinta dalla pronuncia del Collegio di Garanzia del Coni lo scorso 28 marzo (nell’ambito del processo “Dirty Soccer”), ma che Chiacchio ritiene attinente al processo sportivo in questione.

Se la corte del primo grado presieduta da Cesare Mastrocola dovesse accogliere l’eccezione, l’intero processo sportivo salterebbe sulla base dell’improcedibilità dei deferimenti fatti scattare dalla Procura Federale lo scorso 16 dicembre. La sentenza del Tribunale Federale Nazionale arriverà non prima di mercoledì prossimo in quella che si preannuncia come una settimana di Passione di nome e di fatto per l’Avellino e i suoi tifosi. Qualora l’eccezione dovesse essere accantonata, la società biancoverde incasserebbe la penalizzazione .

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Walter Taccone al Tribunale Federale Nazionale per l’udienza-bis

La sua entità è tutta da valutare alla luce del vacillante castello accusatorio inerente Avellino-Reggina, che insieme a Modena-Avellino è finita nel calderone della responsabilità oggettiva (decaduta un mese fa nella stessa sede la responsabilità diretta). “Quale alterazione ci può essere in una partita in cui la squadra titolare gioca contro una squadra già retrocessa?” è stato l’interrogativo dell’avvocato Chiacchio dinanzi alla corte. “E in più – ha aggiunto – nessun calciatore della Reggina risulta coinvolto, né tanto meno convocato dalla Procura Federale”.

In aula anche il presidente Walter Taccone, per il quale sono stati richiesti nove mesi di inibizione. “Ritengo di grande gravità essere chiamato in causa per un procedimento simile – ha tuonato – non riesco a capire da dove sia saltato fuori il mio nome in due-tremila pagine. Sono esterrefatto e sconcertato, sono venuto per guardare in faccia le persone. Non sono un camorrista, ma un professionista di grande serietà sia in ambito sanitario che calcistico. Sono stato chiamato in causa da persone che nemmeno conosco. Le dichiarazioni di Pini (assente insieme al suo legale, ndr) sono false perché riferisce di incontri a Baiano ma non ci siamo mai allenati lì da quando sono il presidente dell’Avellino. Questo signore ha millantato situazioni. Non credo di meritare tutto questo insieme alla società che ho l’onore di rappresentare in questa sede”.

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Armando Izzo ha bissato la sua presenza al processo calcioscommesse

Al dibattimento hanno partecipato Armando Izzo, già presente a marzo, e Fabio Pisacane che hanno reso le rispettive dichiarazioni spontanee. “Com’è possibile che io faccia un accordo con un criminale del genere? Ho chiesto io di non giocare”. Secca e concisa la dichiarazione del difensore del Genoa difeso dall’avvocato Antonio De Rensis (“La Procura non ha alcun elemento probatorio che possa distruggere la carriera del mio assistito”) e seguito a distanza dall’agente Paolo Palermo.

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Tommaso Giulini durante l’udienza al TFN

Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini a sostegno di Fabio Pisacane, il quale si è reso autore di una dichiarazione più accorata ed articolata: “Sono molto provato a livello emotivo in questa situazione – ha affermato il difensore partenopeo rivolgendosi ai giudici del TFN – sono qui per i miei figli che mi danno la forza. Voglio soltanto ricordare che sei anni fa a mille chilometri da casa denunciai una combine. Soltanto io e mia moglie sappiamo cosa abbiamo provato. Confido in voi”.

Il difensore di Francesco Millesi, deferito per illecito sportivo insieme Luca Pini e Armando Izzo (e Maurizio Peccarisi per quel che riguarda Modena-Avellino), Dario Vannetiello ha puntato tutto sui flussi di scommesse “44mila e non 400mila su Modena-Avellino e 99mila su Avellino-Reggina, flussi che scompaginano l’impianto accusatorio”. Ancora qualche giorno e si conoscerà il verdetto di primo grado.

Le richieste avanzate dalla Procura Federale lo scorso 3 marzo.

-Responsabilità oggettiva:

Avellino: 7 punti di penalizzazione e 140mila euro di ammenda.

-Omessa denuncia:

Walter Taccone: 9 mesi di inibizione e 45mila euro di ammenda.

Luigi Castaldo: 6 mesi di squalifica e 30mila euro di ammenda.

Fabio Pisacane: 6 mesi di squalifica e 30mila euro di ammenda.

Mariano Arini: 6 mesi di squalifica e 30mila euro di ammenda.

Raffaele Biancolino: 6 mesi di squalifica e 30mila euro di ammenda.

-Illecito sportivo:

Armando Izzo: 6 anni di squalifica e 20mila euro di ammenda.

Francesco Millesi: 6 anni di squalifica e 20mila euro di ammenda.

Luca Pini: 6 anni di squalifica e 20mila euro di ammenda.

Maurizio Peccarisi: 3 anni di squalifica e 50mila euro di ammenda.

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