Alto Calore, Cioffi (Cgil): “L’Irpinia rappresenti un’esperienza di avanguardia nella gestione pubblica”

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Oggi anche la CGIL in presidio a Palazzo Caracciolo per ribadire che l’acqua deve restare pubblica, rispettando il referendum del 2011. Sarebbe gravissimo privatizzare un bacino idrico importante come quello irpino. “Nonostante non invitati, siamo riusciti a partecipare al tavolo”.

“È assurdo dover elemosinare la presenza a questo incontro – dichiara Carmine De Maio, segretario Filctem-CGIL – Il sindacato è stato in prima linea in questa battaglia e la vicenda dell’Alto Calore riguarda anche i lavoratori, che non possono essere esclusi dalle decisioni. C’è bisogno di investimenti importanti per riammodernare le reti idriche e diciamo a gran voce che non si può fare profitto su un bene comune come l’acqua. Siamo contenti che tutti i presenti al tavolo si siano espressi a favore della gestione pubblica: solo qualche settimana fa, quando abbiamo fermato il cambio dello statuto, non era così”.

“Nonostante ciò, non sono ancora state portate proposte pratiche al tavolo – continua Luca Cioffi, segretario confederale della CGIL – Esigiamo che nel prossimo incontro vengano coinvolti i sindacati e crediamo che l’unica soluzione sia la conversione in un’azienda speciale di diritto pubblico. Mentre in parlamento è in discussione una legge sul tema, crediamo che l’Irpinia possa rappresentare un’esperienza di avanguardia nella gestione pubblica e partecipata dei beni comuni. Per fare questo, però, c’è bisogno che il governo passi dalle parole ai fatti e che anche la Regione si assuma un impegno importante”.